REDAZIONE BOLOGNA

Passante fermo, faro sul Piano economico finanziario

Contatti giornalieri tra ministero delle Infrastrutture e Aspi per rivalutare il Pef, di cui l’opera rappresenta un pezzo importante

Il cantiere del Passante in zona Fiera: l’opera è ferma al ’lotto zero’

Il cantiere del Passante in zona Fiera: l’opera è ferma al ’lotto zero’

"Si stanno facendo ragionamenti...". Dal ministero delle Infrastrutture le bocche sono cucite. Il summit con la Regione e il Comune sul Passante ancora non è stato fissato e alle istituzioni locali, per ora, non sono arrivati inviti a Roma. Morale: l’allargamento di tangenziale e autostrada resta in stallo. Ma se i lavori sono fermi al famoso ’lotto zero’, le polemiche politiche s’infiammano ogni giorno di più. Con il centrodestra che affossa il Passante di Mezzo dicendo che "non è la soluzione" (copyright del meloniano Galeazzo Bignami) o rilanciando progetti lontani, come l’interramento dell’autostrada (pazza idea della Lega). Nel frattempo ciò che filtra è che resta aperto il canale tra ministero e Autostrade per l’Italia, società oggi guidata da Arrigo Giana. Un canale fatto di interlocuzioni giornaliere quasi sempre indirizzate al Pef, il Piano economico finanziario, scaduto l’anno corso.

Un Pef da 35 miliardi di euro, dove il Passante (con la Gronda di Genova) fa la parte del leone. Peccato, però, che il piano "vada rivisto e ottimizzato", come più volte ripetuto dal ministro (leghista) Matteo Salvini. Tradotto: finché non si quaglia sul nuovo Piano economico finanziario, il Passante resterà "lettera morta", per dirla con il governatore Michele de Pascale piuttosto irritato dalle ultime dichiarazioni sull’opera.

Tutto, insomma, dipende dai Piani economici finanziari da rilavalutare coi concessionari, Aspi, ma non solo. Dalla cifra che verrà messa sul tavolo, insomma, si potrà capire anche il destino del ’nostro’ Passante di Mezzo. Se, infatti, si andrà sotto i 35 miliardi, è chiaro che qualcosa si dovrà fare: o allungare le concessioni autostradali (che scadono nel 2028) oppure aumentare le tariffe.

A complicare la partita, è il ragionamento di alcuni attori coinvolti nella trattativa, c’è l’approccio molto politico (e meno tecnico) del ministro Salvini.

ros. carb.