Il taglio dei fondi sulle strade non dipendono dal Ponte sullo Stretto, ha fatto sapere Matteo Salvini. Che, poco prima delle elezioni di Genova (vinte dal centrosinistra, ndr) ha fatto sapere che parte delle risorse venivano dirottate sulle opere del territorio ligure. Morale: se il titolare del ministero si concentra su Genova e la Liguria (e quindi, sulla Gronda), che cosa resta per il Passante di Mezzo? In più, tanto per complicare di più l’annosa questione dei cantieri in stallo, i leghisti bolognesi hanno lanciato l’ennesima proposta: il Passante di ’sotto’.
Di fatto, un Passante interrato da San Lazzaro a Casalecchio (circa una decina di chilometri) con ’sotto’ l’autostrada e sopra, al posto della tangenziale, boulevard alla parigina. Una pazza idea che ha fatto imbestialire i piani alti di Viale Aldo Moro. Tant’è che il capogruppo Pd in Regione, Paolo Calvano, a margine della presentazione della risoluzione del centrosinistra contro i tagli alle manutenzioni stradali, ha dato l’idea del ’sentiment’ della Regione, facendo intendere che i dem dell’Emilia-Romagna non vogliono neanche sentire parlare di stop dell’infrastruttura: "Mi pare – commenta il dem – che Salvini faccia il gioco delle tre carte. Sembrano i carrarmati di Mussolini, che vengono spostati ma sono sempre quelli. Per noi la questione del Passante di Bologna era chiusa, si doveva semplicemente partire coi cantieri. Non ci stiamo a ricominciare da zero su opere per cui c’erano già progetti e risorse. Non possiamo ricominciare ogni volta da capo".
Da Viale Aldo Moro a Palazzo d’Accursio l’umore non cambia. L’assessore alla Nuova Mobilitò, Michele Campaniello, è furioso: "Ormai siamo alla farsa. Salvini e la Lega dicono che i costi del Passante sono lievitati troppo? Poi lanciano l’idea di un Passante interrato che costerebbe ancora di più. Prendono per i fondelli i cittadini".
L’assessore ricorda che già Salvini a un altro banchetto leghista in città, il giorno della festa della donna, aveva lanciato la palla nel campo di Autostrade sul Passante, di fatto frenando l’opera, e ora, sempre da un altro banchetto, il Carroccio lancia un’altra boutade: "Servirebbe maggiore senso istituzionale, si tratta di una forza di governo... Il ministero deve darci risposte sull’allargamento di tangenziale e autostrada, ma sopratutto sulla messa in sicurezza delle strade che attraversano la città". Per quanto riguarda l’incontro che doveva essere fissato dal ministero sul tema, per ora tutto tace.
Fa rumore, invece, Claudio Mazzanti, ex assessore alla Mobilità che, ieri, in Consiglio mentre il capogruppo leghista Matteo Di Benedetto rilanciava l’idea dell’interramento del Passante, ha affossato il progetto: "Il ministro delle Infrastrutture e leader del Carroccio, Salvini, dovrebbe leggere cosa scriveva la società Autostrade e perché quel progetto fu bocciato. Basta leggere, è in italiano non in ostrogoto...". Mentre continua la polemica, resta il nodo del ponte di San Donnino, punto in cui ’incrociano’ Passante e tram. "Ribadisco che fu Autostrade a proporci di rifarlo, nel progetto iniziale non era previsto...", ricorda Campaniello, alle prese con il rischio di stop della linea rossa per via del famoso ponte. L’inghippo? Il tram rischia di fermarsi a San Donnino, senza raggiungere Pilastro e Caab.
ros. carb.