Passante, la promessa di Autostrade "I primi cantieri già a fine anno"

L’annuncio dell’amministratore delegato, Roberto Tomasi, durante un incontro in Regione. A chiedere di accelerare, il governatore Bonaccini. Il sindaco Lepore punta sulla tutela dell’ambiente

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di Rosalba Carbutti

Il Passante di Bologna accelera e i primi cantieri compariranno in città già a fine anno. La conferma arriva dall’ad di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, nel corso dell’incontro ’La rete del futuro’ in Regione Emilia-Romagna con il governatore Stefano Bonaccini, l’assessore regionale ai Trasporti Andrea Corsini e il sindaco Matteo Lepore.

Ma oltre alla rassicurazione che non ci saranno rallentamenti, Tomasi spiega che l’obiettivo è fare di tutto per evitare disagi ai cittadini. "Questa è un’opera – spiega – che non può non prescindere dall’impatto sui cantieri. Ma manterremo due corsie in tangenziale e tre corsie sul sistema autostradale, così da evitare modifiche al flusso del traffico durante il giorno". Per questo, assicura Aspi, "le lavorazioni più complesse verranno concentrate di notte", mentre "le carreggiate rimarranno durante il giorno sempre con la massima capacità come sono oggi".

Tradotto: la viabilità – per quanto possibile – non subirà modifiche. Una serie di lavori step by step, con cantieri notturni per evitare blocchi, per arrivare a concludere il Passante di Bologna alla fine del 2026 con tre corsie di tangenziale e tre in autostrada con l’aggiunta della corsia di emergenza.

Un’altra certezza restano le cosiddette mitigazioni ambientali dell’infrastruttura. Le opere green – assicura Tomasi – andranno di pari passo coi cantieri del Passante, "in modo da dare l’evidenza alla cittadinanza di una concretezza dei lavori, perché sennò diventerebbe difficile anche per i cittadini comprendere l’effettivo beneficio, tenuto conto del tempo necessario per completare tutte le opere".

Da qui, "alcuni parchi indipendenti dalle opere li cominciamo a cantierizzare subito mentre altre parti delle mitigazioni, specialmente sulla parte rumore, saranno realizzate nel corso dell’avanzamento dell’opera".

Le mitigazioni comprendono 140 ettari di verde con 30 ettari di nuovi parchi pubblici. Saranno piantati 35mila nuovi alberi e 60 mila arbusti, ci prevedono 20 chilometri di piste ciclabili e 20 chilometri di barriere fonoassorbenti, oltre a 50 megawatt di pannelli fotovoltaici.

Un cronoprogramma che convince il sindaco Matteo Lepore che ha dato il via alla cabina di regia sul Passante. "Una vera novità – ha detto il primo cittadino –, ’gemella’ a quella sul tram, con tutte le aziende coinvolte". Tutto questo terrà uniti tra loro "i tanti piccoli cantieri che accompagneranno il Passante, per contenere i problemi e gestire il capitolo del ‘disagio’ tra indennizzi ai commercianti e contatti costanti con le comunità interessate".

A chiedere di mettere il turbo sull’opera è anche il presidente della Regione, Bonaccini, che ha ricordato la necessità di "fare presto". Tant’è che, insiste, "se nel 2023 i cantieri non saranno aperti", la promessa è di farsi "sentire". Ma da Aspi la conferma dello sprint arriva anche dai numeri: L’altra incognita è l’insediamento del nuovo governo. Ma se da Aspi non ci sono timori, Bonaccini avverte la destra: "Se dopo decenni facesse ripartire il gioco dell’oca, il Passante non si farebbe più. E se la destra si prendesse questa responsabilità noi diremo chi in questa regione fa le cose e mantiene le promesse e chi ogni volta cerca di mettere il bastone tra le ruote per fermare tutto".

Per la Regione, del resto, gli investimenti di Autostrade sono ingenti, pari a 6,5 miliardi di euro. Di questi, 2,7 sono relativi alle grandi opere a partire, appunto, dal Passante, il cui investimento è di 1,5 miliardi (senza contare l’aumento dei costi dei materiali), a cui si aggiungono altri 250 milioni per interventi migliorativi della viabilità urbana ed extra urbana. Gli altri interventi, invece, sono relativi al potenziamento della A14 tra Ravenna e Bologna-San Lazzaro e della A13 tra Ferrara e Bologna, oltre a iniziative sul territorio (come a Modena, Rioveggio e Barberino) di ammodernamento della rete stradale.

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