Passante Bologna, la prima agenda dei lavori: sette ponti da demolire e ricostruire

Il viadotto autostradale sul fiume Reno di ’sdoppierà’, cantieri mobili sul cavalcavia San Donato: c’è pure il tram

Passante Bologna, il sindaco Lepore con il progetto

Passante Bologna, il sindaco Lepore con il progetto

Bologna, 6 gennaio 2022 - E’ composto da due viadotti e da sette cavalcavia da demolire e ricostruire, il corposo menù che i cantieri offriranno ai cittadini di Bologna con i lavori del Passante ‘di nuova generazione’.

Una data di partenza certa per i lavori di allargamento di tangenziale e autostrada ancora non c’è, si stima il periodo a cavallo tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, ma intanto l’amministrazione ha già messo a terra la prima agenda dei lavori. E i protagonisti sono proprio cavalcavia e viadotti.

La strategia

L’inedito dettaglio viene fuori da un’interrogazione presentata dalla Lega all’assessorato alla Mobilità, l’autore è il consigliere comunale Matteo Di Benedetto. Che all’assessora Orioli chiede informazioni su come il Comune intende affrontare sia la cantierizzazione, sia la gestione dei flussi di traffico duranti i lavori.

All’interrogazione risponde il settore, Orioli ha recentemente ribadito il concetto in aula. "Gli elaborati progettuali specificano che la durata complessiva della cantierizzazione relativa all’asse tangenziale-autostrada è di 4,5 anni – spiega il settore Mobilità –, e che durante tale periodo verrà garantita sempre la percorribilità di due corsie per senso di marcia sia in tangenziale che in autostrada. Per quanto riguarda le varie opere sulla viabilità comunale (rotatorie, ciclabili, nuovi assi), i dettagli della cantierizzazione verranno maggiormente specificati nelle successive fasi progettuali e nelle specifiche delle imprese a cui verranno affidati i lavori da Autostrade".

E poi il dettaglio sui cavalcavia, che il Comune pone come primo focus dei lavori. "Sono invece molto dettagliate – si legge ancora nella risposta del Comune – e studiate per minimizzare gli impatti sul traffico, le fasi realizzative dei vari sovrappassi che verranno completamente demoliti e ricostruiti: Benazza, Colombo, Europa, San Donato, Terrapieno.

I cavalcavia

Sono in effetti molto interessanti le tavole che accompagnano la risposta all’interrogazione, una sorta di prima agenda dei lavori. Il ponte che collega via San Donato al Pilastro, quello per intenderci che domina lo svincolo 9 della tangenziale e sul quale da progetto dovrebbe sorgere un mega parco verde, andrà incontro a una complessa lavorazione, considerando anche il fatto che su quel ponte che scavalca la tangenziale dovrà passarci la prima linea rossa del tram, i cui cantieri potrebbero partire più o meno nello stesso periodo.

La circolazione per il ponte prevede attualmente un doppio senso di marcia con doppia corsia, separata da uno spartitraffico. Secondo progetto sarà demolito prima un senso di marcia (quello ovest), con il traffico spostato con doppio senso su una sola corsia dall’altro lato, poi a impalcato ultimato sarà fatto l’inverso. Il risultato finale: sul lato ovest rimarrà una sola corsia per senso di marcia, al centro invece sopravvivrà una corsia preferenziale per taxi e altri servizi d’emergenza, e sul lato ovest lo spazio sarà occupato dalle rotaie del tram, fiancheggiate da una corsia per pedoni e bici.

Non meno semplici le operazioni dei lavori per altri cavalcavia da buttare giù da rifare, come quello di via Cristoforo Colombo che è fiancheggiato dal passaggio della ferrovia. I binari verranno protetti da una sorta di ‘galleria-gabbia’, mentre la carreggiata sarà allargata con lo stesso metodo di via San Donato, spostando di volta in volta il traffico da un lato all’altro del cavalcavia (anche qui c’è un doppio senso di marcia a due corsie).

Approccio diverso in via Benazza, dove la corsia per entrare e uscire dalla città è unica: il traffico durante il periodo dei lavori del Passante verrà giocoforza deviato.

I viadotti

Tra i ‘responsabili’ dell’aumento dei costi complessivi del Passante ci sono i due grossi viadotti autostradali da rifare, uno che passa sul fiume Reno e l’altro sul Savena. Il Comune dà dettagli sui lavori anche per loro: per allargarli si procederà mano mano da un’estremità all’altra, chiudendo il traffico a stralci. Il ponte sul Reno vivrà una lavorazione molto particolare (ballano 250 milioni di euro): l’attuale sede autostradale a fine lavori sarà spaccata in due, con una biforcazione per senso di marcia che poi si rincongiungerà poco più avanti.

L'opposizione

Molto critica la Lega sulla strategia del Comune. "Non è possibile che chi amministra la città non tenga in considerazione la quotidianità degli utenti della strada – attacca Matteo Di Benedetto della Lega –. Ci sono lavoratori che lavorano fuori città, genitori che portano i figli a scuola o a fare sport, disabili che non riescono a usare i mezzi pubblici. Tante situazioni specifiche in cui l’auto è indispensabile. La giunta e la maggioranza devono affrontare il problema prima e non mettere pezze dopo, così come devono essere più chiari su quali saranno i lavori. Dalle carte emergono progetti difformi rispetto a quello che ci hanno sempre raccontato. Qua tanti rischiano di essere discriminati per anni a causa di precise scelte – conclude il consigliere –, di Lepore e della maggioranza, che vanno riviste prima che sia troppo tardi"  

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