ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Passante, summit a Roma il 2 luglio. Calvano (Pd): "L’opera vada avanti". E spunta l’ipotesi class action

Incontro Salvini, de Pascale, Lepore e Aspi. Il capogruppo dem contro Bignami: "Non si riparta da zero". E il comitato contro la soluzione a Nord avverte: "Si rispetti l’accordo del 2016 o partiranno le diffide"

Si parla di risolvere il traffico del nodo di Bologna da 30 anni

Si parla di risolvere il traffico del nodo di Bologna da 30 anni

Bologna, 27 giugno 2025 – Il summit-verità sul Passante Possibile (copyright di Michele de Pascale) si farà mercoledì prossimo, 2 luglio. Per quel giorno il vicepremier e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha invitato, alle 11 al Mit, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, il sindaco di Bologna Matteo Lepore e Aspi "per fare il punto della situazione sul nodo di Bologna". In attesa di capire se si troverà la quadra, riparte lo scontro su un’opera di cui si parla da 30 anni. E c’è anche chi minaccia diffide e class action. Il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, sul ’Carlino’, propone di partire con un intervento tampone per poi realizzare l’opera vera, il Passante Sud. Un modus operandi che fa infuriare il capogruppo Pd in Regione, Paolo Calvano, dopo che lo stesso governatore de Pascale si era detto disponibile a modifiche del Passante di Mezzo, ma non a ripartire da zero.

"Assistiamo con stupore alle affermazioni di Bignami – dice Calvano – che propone di azzerare tutto e ricominciare da capo, come se anni di confronto, approfondimenti tecnici e intese istituzionali potessero essere cancellati con un colpo di spugna". È una posizione che, "al di là di ogni legittima differenza politica, appare guidata più da una presa di posizione del partito di maggioranza al governo, che da una reale attenzione alle esigenze del territorio e dei cittadini". Calvano spera che il vecchio progetto possa andare avanti, seppur riveduto e corretto: "Mi auguro che la disponibilità di de Pascale possa essere raccolta dal governo come modo per andare avanti e non per ricominciare da capo". La Lega di Bologna, intanto, esulta: "Siamo riusciti a bloccare il Passante di Mezzo", festeggiano Cristiano Di Martino e Matteo Di Benedetto, che appoggiano la soluzione della corsia in più solo in tangenziale, mentre a lungo termine rilanciano il Passante ’di Sotto’, interrato.

Ad alzare la voce, "di fronte al balletto tra destra e sinistra", è Gianni Galli, presidente del Comitato per l’alternativa al Passante Nord, ipotesi abbandonata nel 2015 (il sindaco era Virginio Merola). Il Comitato, attivo dal 2002, forte di 4mila firme, fu tra i primi a teorizzare il potenziamento in sede del nodo bolognese. Di fatto, il Passante di Mezzo con opere di adduzione che sono "elementi insostituibili", spiega Galli. Da qui, visti i cantieri fermi al lotto zero, il Comitato è tornato a farsi sentire. E, giorni fa, ha organizzato un convegno per chiedere che "l’accordo firmato nel 2016" sul Passante di Mezzo venga rispettato. "Insistere come fa Bignami sul Passante Sud, ipotesi già scartata perché toglie meno dell’8% di traffico dal nodo bolognese, non ha senso". Ora "si proceda con l’allargamento in sede di tangenziale e autostrada – insiste Galli – o prenderemo provvedimenti. L’avvocato Carlo Gualandi, con noi da sempre, non esclude di inviare diffide ai firmatari dell’accordo 2016 sul Passante di Mezzo, per poi passare a un class action".