Patrick Zaki, la famiglia: dategli la cittadinanza italiana

Il rettore UniBo chiede di nuovo il rilascio del giovane studente egiziano e organizza un evento online. Merola: "Ogni iniziativa va sostenuta"

Patrick Zaki: la famiglia chiede la cittadinanza italiana

Patrick Zaki: la famiglia chiede la cittadinanza italiana

Bologna, 5 febbraio 2021 – “Lo rivogliamo qua, a Bologna, nella sua università. Lo rivogliamo presto e la prima cosa che farei lo abbraccerei, Covid permettendo". Mentre Amnesty chiede che a Patrick Zaki, lo studente egiziano in carcere al Cairo dal 2020, venga conferita la cittadinanza italiana, Francesco Ubertini, rettore dell'Alma Mater chiede ancora il suo rilascio. A un anno dall'arresto, lunedì 8 febbraio, a partire dalle 9.30, l'Università di Bologna ha organizzato un evento online sulla pagina Facebook e Youtube UniBo per presentare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'insieme delle città italiane che, in modi diversi, hanno mostrato attenzione per Patrick, in questi mesi.

Patrick Zaki, oltre 100mila firme per la cittadinanza italiana

“Non sta bene, è molto angosciato per il suo futuro e per i suoi studi”, riferisce Marise, la sorella di Patrick, dopo averlo incontrato il 27 dicembre. “Non sa cosa succede fuori, è così deluso per il fatto di trovarsi ancora in prigione – racconta -. Ha paura che i suoi colleghi, l'Università si dimentichino di lui. Ha continuato a chiedere quando tornerà libero, perché è ancora in carcere senza aver fatto niente. L'ultimo nostro incontro è stato il più duro”.ed è pre questo che la famiglia chiede "cittadinanza italiana per Patrick George Zaki": l'appello è rivolto alle istituzioni italiane. "La raccolta di firme online lanciata per chiederlo è davvero un'ottima iniziativa ma spero non resti solo una petizione, spero che accada presto. La famiglia si unisce a questo appello".

"Qualsiasi iniziativa che possa essere utile per la liberazione di Patrick Zaki va sostenuta. A maggior ragione è necessario che un nuovo Governo nasca presto. Siamo in un momento delicato, Patrick è in carcere da un anno in modo immotivato e la sua salute ne sta risentendo. Bisogna percorrere tutte le strade, per la sua libertà e la sua persona e per ribadire il rispetto dei diritti umani in tutto il mondo", è il commento del sindaco di Bologna Virginio Merola all'appello di Amnesty International che chiede al nostro Paese di conferire allo studente la cittadinanza italiana. 

"Evidentemente un provvedimento del genere farebbe la differenza dell'impegno del Governo italiano nei confronti di quello egiziano", è il commento di Noury, portavoce di Amnesty International in Italia,

UniBo gli dedica una sala studio

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Nel frattempo, mentre la famiglia dello studente egiziano chiede per lui la cittadinanza italiana, l’Università di Bologna gli ha dedicato la sala studio temporanea gestita da Biblioteca Salaborsa e allestita all'interno della Sala degli Atti di Palazzo Re Enzo. Il nuovo spazio, denominato 'Salaborsa Popup', sarà attivo da lunedì 8 febbraio: mentre dal 10, sempre nel rispetto di tutte le norme sanitarie ed esclusivamente su prenotazione, riapriranno anche le sale studio nelle biblioteche pubbliche e sarà di nuovo possibile tornare a visitare il Teatro anatomico all'Archiginnasio, gli scavi romani in Salaborsa e il museo di Casa Carducci.

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