Bologna, 9 settembre 2023 – Dopo la laurea all’Università di Bologna e la sua liberazione al culmine di tre anni di calvario giudiziario, nel giorno del compleanno lui l’aveva ringraziata sui social per il suo amore, il suo sostegno e incoraggiamento, accanto a una foto di mani intrecciate.
In occasione dell’anniversario di fidanzamento, lei gli aveva scritto una lettera colma d’emozione e di speranza, pochi giorni prima della grazia ricevuta dal presidente egiziano al-Sisi. E già lo vedeva, quel matrimonio, “più bello di come l’abbiamo sognato”.
Oggi Patrick Zaki – l’attivista egiziano laureato Unibo e cittadino onorario di Bologna, graziato al termine di caso giudiziario in Egitto durato tre anni – si è sposato al Cairo con Reny Iskander.
La cerimonia si è svolta presso la chiesa copta di San Marco nel quartiere di Heliopolis della capitale egiziana, con rito copto-ortodosso.
Oltre ai genitori della sposa e dello sposo (papà George e mamma Hala) e alla sorella di Patrick, Marise, in chiesa erano presenti fra gli altri la sua avvocata principale, Hoda Nasrallah, e diversi militanti per la difesa dei diritti umani in Egitto, tra cui Ahmed Douma, come Patrick graziato lo scorso luglio dal presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi.
La sposa indossava un abito bianco con velo e Patrick un completo nero con papillon e camicia bianca. Durante la funzione Patrick ha poi indossato una pesante tunica bianca con bordature e croce dorate e Reny un'abbinata mantellina.
Chi è Reny Iskander
Reny Iskander, moglie di Patrick Zaki, si è laureata – come lo stesso attivista – nel curriculum Gemma in Women's e Gender studies dell’Unibo lo scorso 5 luglio.
Lei era presente in Ateneo, lui in collegamento dall’Egitto.
I due sono insieme da più di quattro anni, uniti nel percorso di studi e nella vita privata.
Reny era accanto a Patrick anche prima degli anni prigionia. Una presenza importante e di riferimento: durante la sua permanenza in carcere, una visita di Iskander aveva scaldato il cuore dello studente egiziano, che le raccontava della sua situazione anche attraverso una lettera.
E poi il giorno della scarcerazione, l’abbraccio tanto atteso tra i due fidanzati ha fatto il giro dei social.
Tantissimi attivisti in chiesa
Il matrimonio è stato anche una sorta di ritrovo per i promotori dei diritti umani in Egitto. Erano presenti alla cerimonia anche Hossam Bahgat, fondatore dell'Iniziativa egiziana per i diritti personali (Eipr), l'ong per cui lavora il ricercatore egiziano. C'era anche Lina Attalah, la direttrice di Mada Masr, il giornale on-line egiziano considerato la principale fonte di informazione indipendente rimasta in Egitto nonostante il suo sito sia oscurato. Seduto accanto a Douma, graziato da Sisi il mese scorso annullando una condanna a 15 anni di reclusione per aver partecipato a scontri avvenuti nel dicembre 2011, c'era Ahmed Harara: è il cosiddetto 'medico cieco’ che perse entrambi gli occhi per colpi sparati dalla polizia in due diverse manifestazioni del gennaio e novembre di quell'anno della prima rivoluzione egiziana, quella che spodestò l'autocrate Hosni Mubarak. Di Eipr c'era anche un suo ex direttore esecutivo, Gasser Abdel Razek. Dai partecipanti, come riporta l’Ansa, si è appreso che dopo la cerimonia era prevista una festa, privata.