"Non esistono gli extraprofitti". Non usa mezzi termini Antonio Patuelli, presidente Abi (Associazione bancaria italiana). Secondo Patuelli, ospite d’onore all’incontro sull’andamento dell’economia in Emilia-Romagna nella sede di Unioncamere in via Aldo Moro, "è la definizione stessa di extraprofitti a non esistere, né in dottrina né nel codice civile", sottolinea ricordando il decennio appena passato. "In questi ultimi dieci anni le banche hanno avuto un periodo di diverse crisi. Salvo che per una banca, per cui c’è stata una nazionalizzazione, tutte le altre sono state salvate per i contributi obbligatori delle banche concorrenti", evidenzia Patuelli. Dunque, la maggior parte delle banche si sono "salvate da sole" e "anche gli azionisti bancari sono aiutati dal fondo indennizzo risparmiatori con la liquidità dei fondi bancari. Inoltre, gli obbligazionisti sono stati rimborsati dal fondo a tutela dei depositi. Per questo non bisogna tergiversare: rimaniamo nelle parole del diritto e non confondiamoci ulteriormente", ribadisce il numero uno di Abi.
Secondo i dati del Pil, Bologna è in testa alla Regione per percentuale di crescita, secondo le previsioni di Unioncamere (rispettivamente più dell’1,6 per cento per il 2024 e con un positivo dell’1,3 per cento per il 2025). All’interno del contesto emiliano-romagnolo, invece, Bologna produce il 26 per cento del Pil regionale. "Bologna è già una delle province emiliane formidabili a livello europeo", dice Patuelli. Ad aiutare l’aumento bolognese, sono "i mercati e le banche che da novembre dello scorso anno hanno anticipato tassi più ridotti di quelli della Bce e quindi gli operatori economici, le famiglie e le imprese possono richiedere denaro in prestito con condizioni molto più basse di quelle dei due anni precedenti", ricorda Patuelli. Un altro tema affrontato è quello delle retribuzioni.
Dal 2012 al 2022 la retribuzione media giornaliera in termini reali depurata dal costo della vita è calata del 4 per cento in Emilia-Romagna, pur rimanendo più alta della media italiana (calata invece 6 per cento): 104 euro al giorno contro 99 euro giornalieri per un operaio italiano. A salire, invece, sono le retribuzioni dei dirigenti ( con un più 8 per cento), sei volte superiori, in media, rispetto a uno stipendio di un operario (86 euro al giorno, meno 4 per cento rispetto al 2012).
"Senza speranza e senza creatività non si ricrea un circuito di fiducia delle nuove generazioni. È prevalso un pragmatismo con pochi principi basati sulla sondaggistica", sottolinea un ottimista Patuelli.
Giovanni Di Caprio