
La protesta di fronte alla Rai. Intanto Di Stasi si candida ufficialmente a segretario
Il Pd davanti alla sede della Rai per dire "basta all’oscurantismo di Tele Meloni" sul referendum dell’8 e del 9 giugno. In viale della Fiera il segretario regionale Luigi Tosiani (verso il bis), la segretaria provinciale uscente Federica Mazzoni, il responsabile Organizzazione della segreteria regionale Igor Taruffi, il deputato ed ex sindaco Virginio Merola, il capogruppo in Regione Paolo Calvano, la consigliera Simona Lembi e altri ancora per combattere il "blackout informativo". C’è anche Enrico Di Stasi, in pole come nuovo segretario bolognese, che annuncia: "Presento una candidatura unitaria, frutto di un lavoro importante per costruire una prospettiva che rilanci il lavoro del partito". Anche Matteo Meogrossi e Andrea De Maria fanno sapere di avere sottoscritto la candidatura di Di Stasi. Proprio sul Congresso, Tosiani puntualizza: "Penso che un congresso unitario, con un Pd più forte e unito, possa essere un traino per la battaglia referendaria". I dem sottolineano come secondo Agcom lo spazio per i referendum sia stato lo 0,62% dei telegiornali e criticano Ignazio La Russa, presidente del Senato, reo di aver esortato a non andare a votare. Taruffi commenta le parole dell’ex governatore Bonaccini, che ha invitato al voto senza entrare nel merito dei quesiti: "Il Pd è per cinque sì".
fra. mor.