
La conferenza stampa del Pd per parlare ad hoc della situazione del Pilastro
Una raccolta firme per fare in modo che "il governo nazionale non tagli il Pilastro", che merita di avere il suo tram e la caserma dei carabinieri operativa, struttura pronta da tempo, ma ancora chiusa. Su questi due "servizi che i cittadini richiedono da tempo" batte il Pd, che lancia una petizione on line e nel rione del Pilastro non solo per la sede militare di via Casini, che come annunciato alla festa dell’Arma si attiverà alla fine del mese, ma anche per il rifacimento del ponte di San Donnino, vincolante per il proseguimento della linea rossa tranviaria fino al Caab. Un impegno che vuole "ridare iniziativa al Pd in un importante momento di confronto su diverse infrastrutture. Anche tra il Comune e il governo – specifica il segretario provinciale Enrico Di Stasi –, vogliamo dare attenzione ai cittadini, nell’idea di un Pd che torna a esser un partito utile per il territorio". Territorio che ha bisogno della caserma: "Se la scadenza è fine giugno – continua il dem –, che la si rispetti, di annunci mai rispettati ne abbiamo sentiti molti. Speriamo sia la volta buona, ma vigileremo, perché già altre volte il ministero degli Interni aveva dato per imminente l’apertura".
Quindi, "non basta avere le risorse per completare un’opera così importante – riflette l’onorevole dem Virginio Merola –. Da sindaco fui molto contento di aver trovato i soldi per la caserma", ma tutto è fermo: "La caserma è agibile e non resta che aprirla", anche se di mezzo ci sono "difficoltà burocratiche su cui invitiamo il governo a darsi da fare in modo che siano superate". Nel testo della petizione, si tratta di "ritardi" da parte dei ministeri dell’Interno e della Difesa "nella firma di pratiche burocratiche". E qui punge Simone Borsari, assessore ai Lavori pubblici: "C’è gente che fa proclami sulla necessità di amministrare il Pilastro, ma quando c’è un amministrazione che vuole valorizzarlo, c’è qualcuno che mette i bastoni tra le ruote".
La caserma è pronta, ma "non da oggi: è stata consegnata alle autorità competenti e il contratto per la concessione in uso è stato firmato – dice Borsari –. Si aspetta solo che diventi operativa". Sarà intitolata ai tre carabinieri uccisi dai killer della Uno Bianca e il progetto prevede che "alcune famiglie di carabinieri vadano ad abitare di fianco alla caserma", precisa la presidente del San Donato-San Vitale, Adriana Locascio. Focus della petizione, anche il rifacimento del cavalcavia di San Donnino, per cui "chiediamo con forza al governo che si facciano passi avanti con tempistiche certe", chiude l’assessore alla Nuova Mobilità Michele Campaniello, a cui si aggrega l’ex sindaco Merola: "A essere scollegato da Bologna non è il Pilastro ma il governo che continua a fare opposizione nei Comuni quando si tratta, invece, di far funzionare opere già decise e pronte a partire". Sul tema ponte San Donnino parlano dall’opposizione. "Le dichiarazioni sono ridicole e denotano, ancora una volta, una totale mancanza di responsabilità", dicono da Fratelli d’Italia. Fa lo stesso la Lega: "Surreale la raccolta firme del Pd sulla linea rossa del tram. Il progetto lo hanno fatto loro".