People Mover Bologna senza pace, a rischio l'inaugurazione

Infrastruttura pronta, ma serve altro tempo per la formazione del personale. Vacilla la data del 7 marzo, possibile un ritardo di almeno una settimana

Rappresentanti delle istituzioni al giro di presentazione della monorotaia (Schicchi)

Rappresentanti delle istituzioni al giro di presentazione della monorotaia (Schicchi)

Bologna, 15 febbraio 2020 - Non c’è pace per il People Mover. L’inaugurazione ufficiale della navetta che collegherà stazione e aeroporto – fissata per il 7 marzo –, infatti, potrebbe slittare ancora. Un’indiscrezione senza ancora conferme ufficiali, anche se basata su timori concreti. Il problema, questa volta, riguarderebbe il ritardo nella formazione di alcune figure professionali necessarie a gestire l’infrastruttura da parte di Tper, un inconveniente di cui sarebbero già al corrente anche Comune, Regione e Marconi Express. Insomma, se davvero dovesse concretizzarsi l’ennesimo ritardo, qualcuno potrebbe definire quella del People Mover una vera e propria maledizione dato che sono ormai più di dieci anni che la città attende l’entrata in esercizio dell’opera. E dire che questa sembrava veramente la volta buona. Neanche un mese fa, infatti, era stata comunicata ufficialmente la data del 7 marzo per l’apertura delle navette al pubblico.

Un annuncio in pompa magna insieme al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, tanto che qualcuno aveva malignato sulla coincidenza con l’avvicinarsi della scadenza elettorale del 26 gennaio. Il nuovo intoppo, per ora, potrebbe causare uno slittamento solo di qualche giorno, anche se nei corridoi è circolata la voce persino di un altro mese di ritardo. Non ci sono conferme ufficiali né da parte di Tper, né di Marconi Express e qualche dettaglio in più si saprà nei prossimi giorni.  La monorotaia – che corre sopraelevata grazie a 125 piloni per 5 chilometri, coperti in poco più di 7 minuti – nasce come progetto addirittura nel 2006. La prima gara d’appalto è di tre anni dopo, ma i lavori sono iniziati solo nel 2015 per concludersi nel 2018. Da allora è iniziata l’attesa per le necessarie autorizzazioni, senza dimenticare i problemi di inquinamento acustico che hanno costretto alla sostituzione di alcune parti delle navette. L’infrastruttura è costata circa 100 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 33 di oneri accessori, grazie a un finanziamento di Regione, Aeroporto e una parte in project-financing per oltre la metà della cifra. In tutto questo tempo, però, è aumentato anche il prezzo del biglietto: inizialmente era fissato in 7,50 a tratta, mentre recentemente è stato ritoccato a 8,70 euro (con sconto a 16 euro in caso di andata-ritorno). Come previsto sparirà il bus Blq per l’aeroporto, ma verrà istituito un bus che partirà dal Maggiore per il Marconi. Dovrebbe costare meno di 6 euro, aveva chiarito l’amministrazione, ma più dell’euro e 50 di un bus urbano. Il bagaglio dovrebbe far pagare 1,5 euro in più.

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