"Per l’asse Pd-M5s serve un nuovo Conte"

Valbruzzi (Cattaneo): "Comunali, alleanza fattibile con un profilo come Ubertini. Così Bologna sarebbe il laboratorio dei giallo-rossi".

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di Rosalba Carbutti

Le nozze giallo-rosse in vista delle Comunali 2021 partono in salita. Ma c’è una variabile che potrebbe cambiare le carte.

"Se si trova un nuovo Giuseppe Conte in salsa bolognese, il matrimonio s’ha da fare", dice il politologo Marco Valbruzzi, ricercatore dell’Istituto Cattaneo.

Valbruzzi, c’è un avvocato del popolo anche in città?

"Beh più che tra gli avvocati, lo cercherei nel mondo accademico. Il candidato ideale per un’alleanza locale Pd-M5s è un nome fuori dai partiti, con idee tendenzialmente progressiste, bolognese o bolognese di adozione".

Insomma, l’ha evocato: il rettore Francesco Ubertini.

"Diciamo che potrebbe essere un Conte in salsa bolognese. E a quel punto la nostra città potrebbe diventare il laboratorio per creare un’alleanza organica tra Pd e 5 Stelle: importante per la tenuta nazionale ed esportabile nelle altre città al voto come Roma e Torino".

"Un semplice bastardo", come direbbe il sindaco Virginio Merola, non basta?

"Nel Pd almeno in tre sono pronti a correre per Palazzo d’Accursio, ma credo che nessuno possa andar bene ai grillini. Matteo Lepore è stato il primo a partire e ha un piede a Palazzo e uno tra le Sardine, benché queste ultime non abbiamo più la spinta di qualche mese fa. Marco Lombardo ha un buon appeal con una parte di società civile, mentre Alberto Aitini è più appoggiato dalla dirigenza Pd e lo vedrei meglio come segretario regionale del partito... ".

I grillini non hanno accettato neanche Bonaccini alle Regionali...

"Per creare un’alleanza-laboratorio non si può partire da un nome imposto. A meno che – e qui entra in ballo l’alleanza nazionale – i dem accettino il bis di Virginia Raggi a Roma. A quel punto anche il Movimento potrebbe farsi andar bene il candidato che vince le primarie".

Il regista potrebbe essere Max Bugani: consigliere a Bologna, ma anche nello staff della Raggi?

"Sì. Ma non si capisce quale sia la sua posizione. Alle Regionali avrebbe voluto scendere a patti coi dem. Oggi pare più vicino a Di Battista, contrario a una convergenza col Pd".

Ma perché l’ex partitone spinge tanto per questa alleanza? Il M5s a Bologna è debole...

"Sì, in città ha preso il 4%. A livello elettorale al Pd non conviene. Ma potrebbe avere un senso come esperimento politico. In Umbria, dove è stato tentato, le elezioni erano perse in partenza. Qui avrebbe un altro significato".

Nel frattempo, sbarca in centro città la Lega. Una sfida alle roccheforti rosse?

"Credo sia tutta una strategia per reagire alla crescita degli alleati di Fratelli d’Italia. Se Salvini volesse puntare sui valori berlingueriani come dice dovrebbe aprire una sede in Bolognina o a San Donato, visto che sotto le Due Torri il partito della Ztl è proprio il Carroccio... ".

Chance di vittoria?

"Dipende tutto dal candidato".

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