
L’ospedale Simiani di Loiano soffre per la mancanza di personale infermieristico e l’Ausl progetta di assumerne dall’America Latina
Sulla carenza di infermieri all’ospedale Simiani di Loiano interviene la minoranza locale guidata da Fabiola Galeotti, scettica sulle soluzioni proposte da Ausl e Comune. Così la lista civica Rinascita Lionese: "Nonostante le ’agevolazioni’ proposte al personale infermieristico, affinché Loiano venga scelta come sede, emerge che ’nessuno’ voglia venire in loco a lavorare. Da qui la proposta di ricorrere a personale straniero, da formare, sia in ambito professionale, che linguistico, che resti sei mesi con mantenimento a carico dell’Azienda Sanitaria e del Comune per poi permettere, a queste nuove leve, di portarsi la famiglia e rimanere a vivere sul nostro territorio. Abbiamo, dunque, domandante che garanzie ci sono che questo personale passati i sei mesi rimanga e ci è stato risposto che non ne hanno".
"Durante l’incontro in merito tenutosi davanti al Comune – aggiunge la minoranza –, inoltre, è stato detto dall’Ausl che gli iscritti al concorso relativo ai posti previsti dalla nostra azienda sanitaria sono stati circa 700. Si sono presentati però solo in 200 e l’azienda ne ha potuti assumere 44. Ci è sorto, dunque, un interrogativo: se l’Ausl, come detto, può pagare la formazione, il corso di italiano, il viaggio per queste nuove leve straniere, perché non può assumere italiani che hanno già studiato nelle nostre università, superato il concorso e scelto il nostro territorio come sede lavorativa? Se ad avvenuta assunzione poi, segue un’eventuale richiesta di trasferimento in altre sedi, da parte del personale italiano assunto, questo non può costituire motivo per non assumere italiani, in quanto, anche con gli stranieri non abbiamo garanzia di resilienza. Durante l’incontro, la possibilità di formare personale straniero è stata più volte esaltata, dall’assessore Giulio Masiello, come una sorta di scelta ’d’avanguardia’, in quanto noi di Loiano, saremmo i primi, gli apripista di questa nuova modalità di reclutamento. Noi vediamo solo svalutazione del nostro sistema universitario, delle nostre figure professionali e discriminazione nei confronti dei nostri connazionali che hanno passato anni a studiare e ad affrontare selezioni e e che si vedono negato un posto di lavoro in cui hanno sperato e investito". Rinascita loianese, infine, chiede: "Sono state date o proposte le stesse possibilità e opportunità ai nostri connazionali?".
Zoe Pederzini