Perde alle slot machine e finge una rapina

Il 25enne è stato denunciato per simulazione. Ai carabinieri ha raccontato che i banditi per lasciarlo andare hanno preteso 500 euro

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Non si reca sul posto di lavoro, in un’azienda di Castel Maggiore, per andare a giocare alle slot machine, poi la fidanzata chiama i carabinieri, preoccupata dal fatto che il 25enne si è assentato senza alcun motivo e iniziano le indagini. Finalmente il giovane ritorna a casa e si inventa di essere stato sequestrato e poi rilasciato, grazie a un ‘riscatto’ di 500 euro da lui stesso prelevati dal bancomat e consegnati ai fantomatici criminali. I militari però capiscono che qualcosa nel racconto del 25enne, residente ad Argelato, non torna e lo mettono alle strette, finché non è costretto ad ammettere di essersi inventato tutto. Alla fine l’uomo viene denunciato per simulazione di reato. È accaduto l’altro giorno dopo la segnalazione della fidanzata del giovane. La ragazza aveva chiamato i carabinieri per denunciare la scomparsa dal 25enne. Dal posto di lavoro, infatti, qualcuno l’aveva contattata e segnalato il fatto che il fidanzato non si era presentato.

La ragazza ha subito pensato fosse successo qualcosa di grave e legittimamente si è preoccupata. Il giovane, però, uscito di casa, invece aveva raggiunto una sala slot della zona per giocare con i videopoker, e, per questo motivo, aveva prelevato 500 euro da uno sportello bancomat. Dopo la denuncia della fidanzata, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Borgo Panigale hanno iniziato le ricerche. Al ritorno del giovane, gli uomini dell’Arma lo hanno sentito: il 25enne, incalzato dai carabinieri, si è inventato di essere stato sequestrato. Lo scopo del giovane era giustificare soprattutto il prelievo della somma di denaro.

La sua storia però presentava diverse incongruenze e lacune. I militari si sono insospettiti e alla fine il giovane si è tradito, cambiando la propria versione dei fatti diverse volte. Per esempio, il numero dei sequestratori è cambiato diverse volte e addirittura il luogo dove sarebbe accaduto il fatto. Anche la banca dove sè verificato il prelievo è cambiata diverse volte nelle diverse versioni raccontante dal 25enne. Gli uomini dell’Arma lo hanno invitato quindi a non aggravare la propria posizione, raccontando ulteriori bugie. Così l’uomo ha ammesso che il vero motivo della sua assenza dal lavoro era il vizio del gioco con le slot machine. Un fenomeno che colpisce giovani ma anche molti anziani, e spesso mette in ginocchio delle famiglie dal punto di visto economico.

Matteo Radogna

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