Perseguire mandanti e complici

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Ludovico

Mitilini*

Non nascondo la soddisfazione per la riapertura delle indagini, spiace costatare un po’ di confusione su ciò che è avvenuto in questi giorni. Mio malgrado, ritengo opportuno precisare alcuni aspetti che hanno caratterizzato tutta questa vicenda. In occasione della ricorrenza della Strage del Pilastro, ho rilasciato una dichiarazione all’Ansa nella quale citavo alcuni lati oscuri, auspicando una riapertura delle indagini sulla Uno bianca. Successivamente, il Resto del Carlino pubblicò un’intercettazione telefonica che portò a un’informativa dei Carabinieri, mentre lo scrittore Mazzanti presentò un esposto relativo ad accertamenti su un fucile dei killer. Piaccia o non piaccia, la Procura della Repubblica di Bologna ha ritenuto questi atti di p.g. degni di rilievo, riaprendo le indagini sulla banda della Uno bianca. Grazie all’avvocato Gamberini, consegneremo un esposto che analizzerà diverse azioni della banda della Uno bianca, non solo l’eccidio dei tre Carabinieri, ma anche tanti altri episodi. Certamente quello del Pilastro fu il crimine più efferato e misterioso, ma altrettanto violente ed eversive furono le altre azioni, come gli assalti ai campi rom o le uccisioni di inermi cittadini. Eroi che pagarono con la vita per aver avuto il coraggio di gridare contro i Savi, di appuntare un numero di targa o soltanto perché ebbero la sfortuna di incrociare il loro cammino, episodi che non saranno trascurati dal nostro esposto. Credo che ci vorrà ancora un po’ di tempo per completare il lavoro, intanto potrebbero arrivare gli stanziamenti dei fondi per la digitalizzazione degli atti, un progetto che attediamo già da due anni e utilissimo per la ricerca della verità. Sono fiducioso e spero che eventuali mandanti e complici della banda della Uno Bianca vengano perseguiti quanto prima, non come accaduto nei recenti processi sulle stragi, in cui il tempo è stato nemico della verità e ha accompagnato impunemente alcuni mandanti e complici sino alla loro morte.

*Fratello di Mauro,

uno dei Carabinieri

uccisi al Pilastro

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