
Un 29enne è stato indagato e allontanato da casa, sarà sorvegliato col braccialetto elettronico. Alla donna: "Vuoi che ti ammazzo?"
Picchiata, intimorita con un coltello da cucina e minacciata al grido di frasi come: "Vuoi morire?".
I carabinieri della stazione di San Lazzaro hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con applicazione dello strumento elettronico di controllo a distanza, nei confronti di un cittadino nigeriano 29enne, indagato dalla procura della Repubblica di Bologna per maltrattamenti contro familiari o conviventi e lesione personale aggravata.
La misura cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna, su richiesta del pubblico ministero che ha coordinato le indagini, a seguito dei gravissimi fatti emersi nel gennaio scorso.
Poco dopo le 15.30 circa, i carabinieri della centrale operativa di Bologna hanno ricevuto la telefonata di una donna che chiedeva disperatamente aiuto perché il compagno l’aveva picchiata.
All’arrivo dei carabinieri della stazione di San Lazzaro è stato accertato che durante una lite domestica, l’uomo, il 29enne poi iscritto nel registro degli indagati, dopo aver spinto la donna a terra, l’aveva anche colpita sulla testa con una bottiglia, poi aveva continuato a percuoterla, tenendola bloccata sul pavimento e minacciandola di morte con un coltello da cucina, accompagnato da frasi del tipo: "Vuoi morire?".
Soccorsa dai sanitari del 118, la malcapitata vittima era stata medicata e, poi, dimessa con una prognosi di sette giorni per lesioni varie.
Anche uno dei due figli minorenni della coppia, presente in casa al momento della furibonda lite, era stato medicato per una lieve ferita che il padre gli aveva procurato.
Il ragazzino, infatti, si era schierato in modo coraggioso per difendere la madre, ma il padre, con violenza brutale, lo aveva respinto, lanciandolo via con una spinta.
I militari, dopo l’intervento nell’abitazione teatro dell’aggressione, avevano poi avuto ulteriori informazioni sulla situazione familiare dalla stessa vittima che, il giorno seguente, si era presentata in caserma per sporgere denuncia nei confronti del ventinovenne, temendo per la propria incolumità e quella dei figlioletti.
I carabinieri hanno, dunque, come di prassi in eventi di questo genere, informato dei fatti l’autorità giudiziaria e attivato il cosiddetto Codice rosso, come previsto dalla normativa, in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Rintracciato, poco tempo dopo, dai militari di via Paolo Poggi, il ventinovenne nigeriano è stato sottoposto alla misura cautelare emessa dal giudice, ovvero il divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione anche del braccialetto elettronico.
Zoe Pederzini