CronacaBologna, pestaggio in piazza Aldrovandi: identificato l'aggressore

Bologna, pestaggio in piazza Aldrovandi: identificato l'aggressore

I carabinieri hanno identificato un ventenne romeno già protagonista in passato di azioni brutali Lo sconcerto del papà dello studente: "A fare paura è la gratuità di una simile violenza"

Indagini dei carabinieri della compagnia Bologna Centro

Indagini dei carabinieri della compagnia Bologna Centro

Bologna, 13 agosto 2022 - I carabinieri sono già sulle tracce del picchiatore di piazza Aldrovandi. Che è stato identificato, anche grazie alle preziose informazioni fornite dalla vittima, e verrà denunciato al termine degli accertamenti dei militari dell’Arma della compagnia Bologna Centro.

Si tratta di un ventenne romeno, non nuovo a simili comportamenti, che già in passato si era reso protagonista di violenze e aggressioni. Sempre per futili motivi, come avvenuto la notte tra venerdì e sabato, quando assieme ad alcuni compari ha pestato, rompendogli la mandibola, un ragazzo di 22 anni, studente universitario e lavoratore, in piazza Aldrovandi. La vittima aveva appena staccato dopo il turno in un locale del centro ed era andato a bere una birra con gli amici in zona universitaria.

Ed è stato proprio per difendere uno di questi, preso a schiaffi senza motivo dal ventenne romeno, che è stato pestato. Un pugno solo, ma diretto alla mandibola, violentissimo e ben piazzato. "Probabilmente aveva qualcosa in mano, forse un sasso, perché il colpo è stato fortissimo. Non penso avesse un tirapugni, altrimenti mi avrebbe lasciato il segno", ha raccontato ieri al Carlino il ragazzo. Che si è presentato martedì, accompagnato dal padre, a fare denuncia ai carabinieri. "Sul momento stavo troppo male. Ho pensato solo a farmi curare e sono corso al pronto soccorso", ha spiegato il ventiduenne. Subito ricoverato e operato la sera stessa per sistemare la mandibola rotta.

Adesso, per settimane dovrà mangiare soltanto cibi liquidi, non potrà fare sport per sei mesi almeno e sicuramente si porterà dentro per sempre quel senso di insicurezza e vulnerabilità vissuto. "Quando mio figlio era in ospedale – racconta il padre – l’infermiera gli ha detto che in queste settimane avevano avuto moltissimi accessi al Pronto soccorso per aggressioni. La città è semi-vuota e diventa un terreno di conquista per queste bande di violenti. La cosa che mi spaventa di più è la gratuità dell’aggressione. Non è accettabile, fa paura, perché non è motivata da nulla, neppure dall’avidità o dal bisogno di soldi, come una rapina. È violenza pura e va arginata".

Il ventiduenne, assieme al padre, giovedì è tornato dai carabinieri a integrare la denuncia già fatta, fornendo ai militari anche un nome e un volto dell’aggressore, trovati sui social dall’amico preso a schiaffi. Materiale fondamentale, che ha permesso ai carabinieri di andare ancora più spediti, arrivando a individuare il presunto colpevole che, una volta rintracciato, sarà denunciato.

 

 

 

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