NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Pestata e tenuta a forza in casa. Fa partire una chiamata: salvata

La donna è riuscita ad avviare di nascosto una telefonata di soccorso: la polizia ha rintracciato l’abitazione. Il quarantaseienne, ora in arresto, l’aveva minacciata con dei coltelli e le ha spaccato in testa un posacenere.

Una manifestazione contro la violenza sulle donne. L’uomo. arrestato dalla polizia aveva picchiato, minacciato e chiuso in casa la donna con cui aveva una relazione

Una manifestazione contro la violenza sulle donne. L’uomo. arrestato dalla polizia aveva picchiato, minacciato e chiuso in casa la donna con cui aveva una relazione

Un profondo taglio alla testa, un occhio pesto, sangue sul viso e sui vestiti. Quando i poliziotti del commissariato Due Torri San Francesco sono entrati nell’appartamento di via Marco Polo l’hanno trovata così, ancora in bàlia del suo carnefice, che la teneva sequestrata nel suo appartamento. "Sono io l’uomo, tu non vai da nessuna parte", le ripeteva, usando qualsiasi cosa per colpirla, anche una sedia e un posacenere. La vittima, una donna di 39 anni, è stata salvata l’altro giorno dai poliziotti del commissariato Due Torri San Francesco intervenuti nell’appartamento di via Marco Polo dopo che la trentanovenne era riuscita a far partire, di nascosto, una chiamata d’emergenza dal suo cellulare. Lei non aveva mai parlato direttamente con gli operatori: a loro erano arrivate solo le sue urla e richieste di aiuto.

I poliziotti hanno subito geolocalizzato la chiamata, che arrivava da via Marco Polo. Per individuare il civico sono invece risaliti all’intestatario del telefono da cui era partita la chiamata, la vittima appunto, anche lei residente in quella strada. I poliziotti sono andati a casa della donna, dove però c’erano solo i figli di lei, di 14 e 7 anni, con la nonna. È stato il ragazzino a riferire che la madre era a casa del nuovo compagno, residente nella stessa strada. I poliziotti sono corsi nel palazzo indicato: nessuno apriva loro la porta, così l’hanno sfondata. L’uomo era visibilmente ubriaco e aggressivo, tentava maldestramente di nascondere con il suo corpo la donna, pesta in viso, ferita e in lacrime. Gli agenti l’hanno subito soccorsa: lei ha spiegato di avere una relazione con l’uomo da circa due mesi e che lui l’aveva già aggredita una volta, senza che però lei denunciasse il fatto.

L’altra sera aveva deciso di fermarsi da lui, che era già alterato: tra i due è scoppiata una lite, velocemente degenerata in minacce, anche armate di due coltelli, e poi in botte. Lui per pestarla ha usato pure una sedia e un posacenere, che le ha spaccato in testa. La trentanovenne ha cercato di scappare, ma lui gliel’ha impedito. A quel punto in preda alla disperazione lei è riuscita ad attivare la chiamata di soccorso dal suo cellulare, che ha sempre tenuto in tasca per non far capire all’uomo che stesse chiedendo aiuto. Al termine degli accertamenti i poliziotti hanno arrestato il quarantaseienne, già gravato da diversi precedenti per reati di resistenza e di spaccio, per sequestro di persona e lesioni gravissime, oltre che per minaccia aggravata. L’uomo adesso è alla Dozza in attesa della convalida.