Pur non essendo ancora stato reso noto, il piano neve della Città Metropolitana è già finito sul tavolo della giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini. La premessa è che anche nel territorio della provincia da quest’anno viene applicato il sistema Global Servive, già impiegato nel capoluogo, e questo comporta che i servizi di manutenzione stradale, verde e neve vengono appaltati mediante bando che comprenderebbe anche altri servizi come, ad esempio, la manutenzione di alcune infrastrutture. L’utilizzo di questo metodo ha comportato che le ditte specializzate nel servizio neve, da sempre operative nel territorio metropolitano e soprattutto in montagna dove possono contare su una capillare conoscenza delle diverse zone, sono rimaste escluse dal bando. Stando alle linee guida della selezione, il nuovo sistema di appalti tende a mettere in prima linea le grandi realtà imprenditoriali, teoricamente strutturate per coprire una vasta gamma di servizi, a discapito delle "piccole" imprese specializzate. Vista la situazione i consiglieri regionali di opposizione Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia, e Marco Mastacchi, del gruppo di Rete Civica, hanno chiesto delucidazioni alla giunta sia per capire se la procedura rispettasse tutti i canoni burocratici, sia per correggere in corso d’opera la situazione ed evitare che accada quello che è accaduto per i rifiuti, dove la mancata conoscenza del territorio sta ancora comportando notevoli ritardi nella loro raccolta.
"La manutenzione delle strade è fondamentale per l’Appennino – spiega Evangelisti - in particolare il servizio neve e sale riveste un’importanza rilevante soprattutto nei comuni appenninici. Costituisce inoltre un indotto significativo per diverse aziende locali che operano nel territorio con competenza, conoscendone caratteristiche e amenità".Un piano neve generico che non entra nel dettaglio i diversi aspetti che compongono l’Appennino rischia di non essere in grado di contrastare i pericolosi effetti del gelo.
"In questo modo viene meno la tutela del territorio – conclude Matacchi -. É sempre più evidente il fatto che l’affidamento dei lavori con un sistema di grandi appalti unito alla chiusura delle Province non consente una gestione puntuale delle strade, ma solo interventi in fase di emergenza. Si è andati smantellando un sistema di presidio e manutenzione delle strade, che aveva dato ottimi risultati, e ci troviamo oggi ad affrontare una situazione disastrosa. La viabilità precaria a seguito delle numerose frane occorse si aggiunge oggi alle emergenze prevedibili per la prossima stagione dovute alla neve e al ghiaccio".