Bologna, piazza San Francesco, solito caos. "Bonghi, spaccio e alcol fino all’alba"

Ennesima denuncia dei residenti: "Ignorata l’ordinanza del sindaco"

Quel che resta dopo una notte di movida in piazza San Francesco

Quel che resta dopo una notte di movida in piazza San Francesco

Bologna, 13 ottobre 2017 - Nessun dorma. Le notti di piazza San Francesco, dopo la tregua estiva (anche i fracassoni vanno in vacanza), sono di nuovo allietate da un’impietosa cacofonia di bonghi, chitarre, flauti e tamburelli. Non manca il percussionista virtuoso, che pesta sui bidoni del rusco. "Suonano fino all’alba, non ci danno pace", commenta Andrea Bergonzini, casa e bottega affacciate sulla piazza, portavoce del comitato ‘Piazza San Francesco e dintorni’. D’altra parte, "l’arte non si può silenziare", sentenziò in estate l’associazione Arte Migrante ("la piazza è casa nostra"), infastidita dall’ordinanza anti-tutto del sindaco. Con i musicanti, però, "si sono rifatti vivi spacciatori di droga e venditori abusivi di alcol, che fanno affari indisturbati (VIDEO)", afferma Sara. Foto e video realizzati da residenti sono stati consegnati alla polizia municipale. "Abbiamo anche segnalato via e numero civico dell’interno utilizzato come magazzino di alcol e birre", dice Bergonzini. Gli affari vanno a gonfie vele: "Fanno la spola in bici, avanti e indietro, con le sporte piene di bottiglie". E lo spaccio di droga? "Indisturbato".

Eppure, in luglio il Comune – riconoscendo "il propagarsi di atti di inciviltà urbana uniti a fenomeni di criminalità" – emanò per piazza San Francesco una severa ordinanza anti-alcol e anti-bonghi. Un vero coprifuoco: musica vietata e stop al consumo di alcol in strada dalle 17 alle 6. "Per qualche settimana, tutto è tornato tranquillo", ricorda Jacopo Mannini. Non tanto per l’improvviso risveglio del senso civico di bonghisti e abusivi, quanto piuttosto "per la presenza di un presidio di vigili urbani, che ha avuto un’indubbia funzione deterrente". Poi, più nulla. "Da settembre è ricominciata la rumba", dice Bergonzini. L’ordinanza è totalmente ignorata. "Il Comune minaccia sanzioni se un cittadino sbaglia a fare la raccolta differenziata, ti multa se parcheggi con una ruota fuori dalle strisce, ma per qualcuno non vale nessuna regola, le ordinanza sono carta straccia".

Il centralino della polizia municipale, assicurano i residenti, viene tempestato di telefonate. "Ci dicono che sono al corrente della cosa, ma poi non si vede nessuno". "Non vogliamo una piazza deserta, morta – spiega Sara –, ma non è accettabile che quasi tutti giorni si vada avanti fino alle tre o le quattro del mattino con un baccano che non ti fa dormire". Al Comune, afferma Bergonzini, "non chiediamo la luna. Ma almeno che sia in grado di fare rispettare le ordinanze che emana". In un recente incontro con l’assessore Riccardo Malagoli e il comandante della polizia municipale Romano Mignani, "ci è stata assicurata la ripresa dei controlli", afferma Bergonzini. "Speriamo si sbrighino un po’, visto che l’ordinanza scade il 30 ottobre". Sara sembra poco convinta. "La cosa che più mi fa rabbia – dice – è vedere gente che si crede in diritto di fare ciò che vuole. Ed è libera di fare ciò che vuole. Bologna, purtroppo, ha ormai l’immagine di una città dove ogni cosa è permessa".

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