Piazza Scaravilli, ancora caos. E arriva la polizia

Reparto mobile e vigili alle 21 hanno sgomberato lo spazio dove si erano ritrovati 100 giovani. Il ‘rebus transenne’ si scioglierà in Prefettura

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di Nicoletta Tempera

Tutti (o quasi) invocano le transenne per piazza Scaravilli, perché certe scene non sono più tollerabili. Ieri, per mandare via gli ultimi ‘resistenti’, una ventina, dalla piazza della discordia è dovuto intervenire il Reparto mobile. Erano le 20,30 e in zona universitaria il grosso dei ragazzi (intorno alle 19 erano un centinaio), tra cori e insulti a polizia e municipale, se ne era già andato. Lo zoccolo duro di irresponsabili, al limite del provocatorio, è rimasto però lì ancora a lungo, guardato a vista dagli agenti, in assetto antisommossa al centro della piazzetta. Condotte al limite dell’assurdo, nel mezzo di una pandemia, che l’Amministrazione è decisa a interrompere al più presto. E la prima soluzione prospettata è proprio quella della chiusura della piazza, con le transenne. Ma a chi tocca metterle? L’Università, proprietaria dello spazio, si dice pronta a farlo, ma solo qualora il Comune emani un’ordinanza apposita. Il Comune replica che l’Ateneo è libero anche da subito di chiudere la piazza, garantendo un passaggio pedonale. In mezzo gli studenti di Sinistra universiaria, critici con l’Alma Mater e in cerca di spazi. Uno stallo alla messicana. Che però, assicurano dall’Amministrazione, entro il weekend verrà risolto. Con le modalità della ‘serrata’ stabilite in seno a un tavolo in Prefettura, che potrebbe essere convocato già domani per decidere una linea corale di intervento contro gli assembramenti.

Ieri, parlando di queste benedette transenne, il prorettore Mirko Degli Esposti ha spiegato le difficoltà dell’Ateneo: "Il problema – ha detto – è che la piazza è assogettata a una servitù di pubblico passaggio. Quindi noi, come Ateneo, non possiamo interdire il passaggio in modo permanente. Si può fare solo con un’ordinanza del Comune, a cui peraltro saremmo contenti di aderire. Non possiamo farla noi la chiusura della piazza". "L’Università – è la risposta di palazzo d’Accursio – lasciando un passaggio pedonale, ha facoltà di chiudere la piazza senza attendere che il sindaco emani un’ordinanza. Ovviamente, il controllo dello spazio sarà poi di competenza delle forze dell’ordine, nelle modalità concordate anche con i veritici dell’Alma Mater al tavolo per la sicurezza".

Questo perché è l’Università la ‘padrona di casa’ in piazza Scaravilli. Uno spazio in cui si gioca, in questo momento, la tenuta sanitaria della città. Motivo per cui non è escluso che si possa discutere non solo di multare, ma anche di denunciare per epidemia colposa, come già fatto nel caso di alcuni ristoratori, chi organizza situazioni di assembramento. Ad esempio portando nella piazza casse e impianti sonori. E anche all’Università viene chiesto di prendere provvedimenti contro gli studenti protagonisti di tali iniziative. Come i plurimultati Erasmus spagnoli. Anche qui, però, l’Ateneo prende tempo: "Siamo disponibili a procedere con sanzioni disciplinari – puntualizza Degli Esposti –, ma per farlo serve un’identificazione e non è una procedura che possiamo fare noi". Insomma: questura e carabinieri sono invitati a comunicare i nomi dei ‘recidivi’ all’Alma Mater.

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