
Uno scorcio di piazza Verdi, tornata al centro delle cronache dopo l’ultima lite
Bologna, 12 marzo 2025 – Dopo un caffè e una chiacchierata prima dell’inizio della lezione, decine di studenti si salutano e percorrono il tragitto che li separa dall’aula. Qualcuno è in ritardo. Altri sono in perfetto orario.
E poi, una volta che sono entrati in classe le ragazze e i ragazzi, regna la pace nel tratto tra piazza Aldrovandi e via delle Belle Arti. Il ciclo si ripete in media ogni due ore, passando per il pranzo – fascia oraria in cui la cittadella studentesca si riempie di gente – fino alle ultime luci della giornata.
Ed è in quel momento, di sera, che la zona universitaria si trasforma: da tempio sacro dello studio ad area di svago, divertimento e, purtroppo, spesso teatro di episodi di degrado e microcriminalità. Il grande cantiere del Teatro Comunale, in corso da due anni, ha inoltre un po’ ’svuotato’ la zona di passaggio. E, di notte, ci si può sentire più vulnerabili.
Francesca Sergio abita in uno dei vicoli limitrofi a piazza Aldrovandi: "Pur essendo in centro non mi sento tranquilla, non solo la sera anche di giorno non è una bella zona". A essere preoccupate sono in particolare le ragazze.
Matilde Innocenti parla come se fosse una situazione normale, ma di consueto qui non dovrebbe esserci nulla. "Quando esco la sera devo stare attenta e prendere tutte le precauzioni del caso. Infatti, se rientro di notte, torno sempre almeno con un’amica. Piuttosto ci organizziamo e restiamo a dormire da una delle due, ma non torno mai sola. È pericoloso", afferma la giovane.
Lara Gianfrancesco abita in periferia, ma si sente più sicura nell’area circostante alla sua abitazione piuttosto che "in centro". Tuttavia, "rispetto ad altre grandi città, a Bologna si vive bene. Essendo una ragazza, però, sento la necessità di cercare zone d’ombra per passare inosservata", argomenta.
È d’accordo Eleonora Boin: "Bologna è una città perlopiù sicura. Alcune zone le eviterei come la peste, in particolare piazza Verdi. Lì non è difficile incappare in persone fuori di sé che spaccano bottiglie, spacciatori o soggetti che compiono attività criminali".
A riaccendere il dibattito sulla sicurezza nel cuore del quartiere studentesco è la rissa per una partita di calcio avvenuta nel pomeriggio di sabato tra due giovani, un minorenne e un 24enne. La violenta lite è avvenuta tra piazza Verdi e via Petroni ed è finita a coltellate con entrambi i contendenti feriti.
"Piazza Verdi è terra di nessuno – nota Loris Balduzzi –. C’è tanta maleducazione lungo quelle strade. E i giovani, loro malgrado, rispecchiano questa scortesia. Non credo sia colpa loro, a essere responsabili di questo caos sono le cattive politiche intraprese su quest’area. È una città senza regole: le forze dell’ordine non prendono più denunce e ti incitano a non fare gli esposti perché non si ottiene niente", sottolinea Balduzzi, commerciante di piazza Aldrovandi. Come detto, il giorno "la vita scorre in modo sereno". Una sorta di momento di quiete e serenità prima della tempesta notturna che si abbatte, soprattutto nel fine settimana, in quest’area.
A parlare è Roberto Marinucci di Casa Mirò: "In piazza Aldrovandi abbiamo notato un bel miglioramento, più pulizia e meno spaccio. Il Comune sta interagendo con noi per avviare una serie di progetti che mantengano viva la piazza anche durante le sere d’estate, rendendola a portata di famiglia, piuttosto che in mano al degrado notturno".
Una zona vivace e unica nel centro storico. Proprio piazza Aldrovandi, di recente è stata rinnovata con nuovi bar e ristoranti che hanno sostituito o si aggiunti alle attività già presidio storico di questa zona: "La trasformazione in una serie di locali e ristoranti ha cambiato il passaggio di gente. Ora non è più il mercato rionale di una volta – sottolinea Paola Battesini –. Degrado? Sì. Spesso troviamo muri imbrattati ed escrementi sotto i portici che dovrebbero essere Patrimonio dell’Unesco".