Piccolo Alex, speranza da Bologna. Al Sant'Orsola un possibile donatore di midollo

Al bambino affetto da una rarissima malattia genetica, serve un trapianto

Il piccolo Alex

Il piccolo Alex

Bologna, 1 novembre 2018 - Speranza per Alex. Arriva una speranza, da Bologna, per Alessandro Maria, il bambino di 18 mesi per cui tutta Italia, in questi giorni, si è mobilitata. Figlio di italiani, residenti a Londra, Alex è affetto da linfoistiocistosi emofagocitica, una rarissima malattia genetica che colpisce lo 0.002 per cento di bambini nel mondo e che lo costringe in ospedale nella capitale britannica, curato con farmaco sperimentale, e con solo poche settimane di vita.

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Dopo una serie di ricerche, purtroppo infruttuose, e non essendo stato possibile trovare nei registri mondiali un donatore di midollo osseo compatibile con quello del bambino, il padre, Paolo Montresor, originario di Colà di Lazise, aveva lanciato un accorato appello su Facebook sulla pagina Alessandro Maria: «Sono figlio unico, non ho fratelli e sorelle che mi possano donare il loro midollo, i miei genitori hanno cercato nel registro mondiale dei donatori, ma purtroppo non esiste ad oggi nessuno compatibile, non mi resta che cercare il mio fratello maggiore altrove».

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Ed ecco che, tramite una potente condivisione in rete, si era creata una vera e propria cordata di solidarietà senza precedenti. Da Bologna a Milano, da Napoli a Roma tutti si sono messi in fila, nelle piazze, per donare una speranza al piccolo. Qualche giorno fa, però, si è riacceso un concreto barlume di speranza. La Banca Regionale del sangue dell’Emilia Romagna, che ha sede al policlinico Sant’Orsola, ha ricevuto un avviso. Il registro nazionale aveva, infatti, segnalato la presenza di un’unità di sangue cordonale altamente compatibile con quello necessario al piccolo Alex e, dopo svariati test, ne è arrivata la conferma. «Il sangue cordonale è compatibile, è già pronto, in quanto conservato in azoto liquido a meno 190 gradi – spiega Marina Buzzi, responsabile Banca tessuti e sangue cordonale del Sant’Orsola – ora sarà il Centro Trapianti a decidere se procedere su questa strada o meno».

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La Buzzi spiega poi che il sangue cordonale possiede cellule staminali identiche a quelle che si possono trovare in un midollo adulto, pur con una reattività immunologica minore trattandosi di cellule neonatali. «Il trapianto di sangue cordonale ha vantaggi e svantaggi – conclude la responsabile Buzzi – ma in questi casi è utile e importante». La Banca Regionale del sangue che ha sede al Sant’Orsola è seconda in Italia, dopo Milano, possiede più di cinquemila unità di sangue cordonale conservate e ha già contribuito a ben 130 trapianti nel mondo. Chissà che anche per il piccolo Alex non sia il sangue di un piccolo emiliano romagnolo a ridargli la speranza di vita.

Tutta italia si è mobilitata in una eccezionale gara di solidarietà. Centinaia in ogni regione i giovani che si sono messi in fila nelle iniziative organizzate o che spontaneamente si sono informati su come iscriversi al registro dei donatori. Ovunque la stessa scena: lunghe code fin dall’alba, in una mobilitazione che ha profondamente commosso i genitori del piccolo Alessandro.

 

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