REDAZIONE BOLOGNA

Pietre da restaurare. Tocca agli scalpellini

Si parlerà del recupero dei monumenti bolognesi attraverso il rifacimento di fregi e ornamenti.

La scuola degli scalpellini di Montovolo, fiore all’occhiello delle attività dell’associazione Fulvio Ciancabilla

La scuola degli scalpellini di Montovolo, fiore all’occhiello delle attività dell’associazione Fulvio Ciancabilla

La pietra arenaria nei monumenti bolognesi, la sua conservazione e il suo restauro sono al centro dell’ultima iniziativa dell’Associazione Fulvio Ciancabilla che, da alcuni anni, ha intrapreso un percorso di attività per il recupero e la valorizzazione dell’antico mestiere dello scalpellino. Il convegno in programma domani alla Rocchetta Mattei dalle 9.30 del mattino è una tappa di questo percorso e affronta uno dei possibili sbocchi di queste ritrovate abilità artigianali e artistiche, ovvero la realizzazione di fregi e ornamenti in arenaria per il restauro, mediante sostituzione, di manufatti gravemente ammalorati nei monumenti e negli edifici bolognesi. L’arenaria è la pietra bolognese per eccellenza, che "ha con la città un legame simbiotico, tanto da poter provare una sperimentazione che vada oltre i dogmi del restauro filologico", spiega l’associazione.

Dopo i saluti istituzionali e un breve intervento introduttivo che circostanzia il contesto e gli obiettivi del convegno, la sessione della mattina è di carattere introduttivo al tema con un inquadramento storico e artistico, con Francesca Chelini e Giuseppe Parenti, e un approfondimento tecnico con Claudio Galli ed Elisa Franzoni. Nel pomeriggio, la prorettrice vicaria professoressa Simona Tondelli condurrà invece un confronto fra ’addetti ai lavori’: Carla DiFrancesco, Paolo Maini, Giovanni Giannelli, Barbara Ghelfi, a cui ovviamente potranno partecipare anche i relatori della sessione del mattino e anche il pubblico presente; la tavola rotonda affronterà il tema centrale del convegno, ovvero la fattibilità dell’intervento di sostituzione, a determinate condizioni, dei fregi e degli ornamenti ammalorati in arenaria come strategia alternativa o complementare al restauro conservativo. In autunno è previsto un secondo appuntamento in cui si affronterà il tema anche dal punto di vista della filiera tecnica.