Pietro, nuovo scrigno dell’arte in città

Il fondatore Gheduzzi: "La mia stanza delle meraviglie in cui l’architettura incontra altre idee e linguaggi".

Pietro, nuovo scrigno  dell’arte in città

Pietro, nuovo scrigno dell’arte in città

Sperimentatore, coraggioso e curioso: tre aggettivi che descrivono Simone Gheduzzi, architetto bolognese classe ‘75 a cui si deve l’apertura di un nuovo spazio dedicato all’arte e alla cultura a Bologna. Pietro – questo il nome del progetto – inaugurerà domani alle 18,30 a Palazzo Tanari (via Galliera 20) con Expedients Exhibition, una mostra di Marcello Tedesco, artista e curatore che accompagnerà l’architetto nella programmazione dei prossimi eventi. Un piccolo gioiello pressoché sconosciuto che conta circa cento metri quadrati, costituito da due sale: una cappella di famiglia affrescata, risalente alla fine del ‘700, e una sala quadrata con soffitto sempre affrescato con disegni ispirati ai giardini all’italiana.

In questo meraviglioso contesto l’architetto è intervenuto per ripensare gli spazi in maniera delicata, dando vita a uno spazio ibrido a metà tra l’abitazione e lo spazio espositivo. "Immagino Pietro come una stanza delle meraviglie – ha spiegato Gheduzzi – dove la dimensione intima e personale del mio mondo interiore e del mio sapere architettonico possa incontrare, e forse anche impattare, con altre idee e linguaggi". "È una sorta di autodisciplina – prosegue l’architetto – in cui mi desidero cimentare quotidianamente nella possibilità di ampliare la mia esperienza di senso sulla forma e sul pensiero che essa presuppone in termini di libertà". Tedesco spiega inoltre che "sarà un luogo dove ritrovarsi per cercare di elaborare scenari ancora non immaginati".

Infatti, in via Galliera verranno ospitati una serie di eventi culturali in cui l’architettura sarà relazionata ad altre discipline. Al termine di ogni appuntamento espositivo, ciascun artista lascerà un ‘segno’ del proprio passaggio, andando così a incrementare via via gli oggetti di affezione che accompagneranno l’architetto durante il suo percorso. "Ho sempre cercato di studiare e fare architettura – prosegue il fondatore del nuovo spazio – attraverso il contatto diretto con le persone. Ciò che ti lascia una relazione con un artista o con una persona in generale ha un valore inestimabile". "Per me – continua – Pietro è questo: scoprire persone che hanno assonanze con l’architettura e con le quali posso costruire progetti non soltanto espositivi". Tedesco presenterà al pubblico tre opere da leggere come sintesi tra razionalità e inconscio umano, la quale, secondo l’artista, è in grado di offrire impulsi sociali nuovi. Dal 12 maggio in poi, lo spazio è visitabile su appuntamento dal giovedì al sabato scrivendo a info@museotemporaneonavile.org o telefonando al 3385661021.

Manuela Valentini

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