Pignoramenti a Bologna, un conto salato da 68 milioni

Negli ultimi anni sono state attaccate le pensioni, ma a pagare è stato soltanto l'8%

 Ingiunzioni, il Comune ha gli uffici in Liber Paradisus

Ingiunzioni, il Comune ha gli uffici in Liber Paradisus

Bologna, 13 agosto 2018 - I numeri, nudi e crudi, sono impietosi: i pignoramenti emessi dal Comune di Bologna dall’anno 2014 al giugno del 2018 attaccando conti correnti, stipendi e pensioni ammontano in euro a 68 milioni 734mila 184 (68.649 atti). Una cifra enorme, che però si abbassa alla voce ‘incassati’: 14milioni 836mila 359 euro. Praticamente, soltanto il 22%. È la fotografia che un’interrogazione di Marco Lisei, capogruppo di Forza Italia in Comune, scatta a uno dei casi sollevati dal Carlino nell’ultimo mese, quello dei tanti pignoramenti che il Comune ha fatto partire per rientrare dei tanti mancati pagamenti. E secondo legge all’ingiunzione fa seguito il blocco, anche della pensione, anche dello stipendio. Un’onda che cresce, molti cittadini non ce la fanno più a pagare.

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Il senso dell’aumento viene dato dai numeri del 2014 confrontati a quelli del 2018: i pignoramenti emessi quattro anni fa ammontavano a 1 milione 340mila euro circa, 1.852 atti che hanno portato a un incasso del 35%. Nel 2017 il monte pignoramenti svetta invece a 25 milioni 831mila euro, con una percentuale di incasso del 25%. E nei primi 6 mesi del 2018 la musica non cambia: 16 milioni 20mila euro, incassati il 9%.

Eloquenti alcune micro voci, come per esempio quella dei pignoramenti sulle pensioni Inps sempre nello stesso periodo: 502mila 896 euro, con una percentuale di incasso dell’8%. I pensionati sono quelli che pagano di meno stando ai dati del Comune, vengo superati dai lavoratori dipendenti con i propri stipendi: su oltre 37 milioni di pignoramenti in 5 anni ne sono stati incassati 9, il 25%. Per Marco Lisei, "il Comune non solo è fra quelli con le tasse più alte, ma continua con la sola logica della forza per recuperare i suoi soldi. È una macchina senza pietà che, però, se la prende solo con i più deboli. Con la forza arrivi solo alle persone che sai avere qualcosa, magari pensionati o lavoratori o imprese, ma con quelli che non hanno più nulla non tiri fuori un ragno dal buco. La rateizzazione è uno strumento sul quale bisognerebbe puntare con più decisione, ii cotribuente va responsabilizzato e aiutato se in difficoltà".

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