Bologna, 24 gennaio 2020 - Giovani e meno giovani, bolognesi ed extracomunitari, residenti e gente che è venuta da fuori, politici, amministratori, rappresentanti di associazioni e semplici cittadini. Sono almeno 300, forse qualcuna di più, le persone che si sono radunate nel cuore verde del rione Pilastro, di fronte alla biblioteca Spina (guarda le foto), per manifestare il proprio dissenso contro l'immagine del quartiere veicolata dalla recente visita elettorale di Matteo Salvini.
Tra striscioni, tamburi e slogan (guarda il video) che parlano di una comunità che, pur non negando i problemi, funziona meglio di come è stata presentata durante l'episodio della scampanellata del leader leghista, le parole d'ordine sono democrazia, antifascismo e lotta al pregiudizio, per combattere le fragilità puntando sull'unità di chi qui vive e lavora.
Tra le figure note, spiccano la presenza del sindaco, Virginio Merola, del presidente del quartiere San Donato-San Vitale, Simone Borsari, dell'ex presidente regionale Vasco Errani, del vicesindaco, Marilena Pillati, dell'assessore comunale Matteo Lepore, del consigliere regionale Stefano Caliandro e di una ex consigliera comunale come Cathy La Torre.
La festa ha avuto anche un piccolo fuori programma: mentre prendeva la parola il sindaco Virginio Merola infatti un paio di ragazzi dalla folla hanno cominciato a urlare "sciacallo anche tu come Salvini, vieni a fare campagna elettorale". Opinioni anche contestate dai cittadini residenti a fianco, seppur in modo pacifico fino a quando alla discussione si è aggiunto Lepore a rincarare la dose. Uno scambio di opinioni concitato, ma subito dopo gli animi si sono placati.
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