
di Zoe Pederzini
Stivali di gomma, infangati, appoggiati fuori dalle porte delle case. Pronti per essere utilizzati se l’acqua dovesse tornare. Campi e paesi, nella Bassa bolognese, cancellati dall’acqua. Un’acqua dal colore del fango da cui, in alcuni tratti, emergono solo i tettucci delle auto che giacciono lì, dove una volta c’era la strada. È grave e doloroso il bilancio delle esondazioni e alluvioni avvenute principalmente nei territori di Medicina e Molinella dopo le due giornate di pioggia quasi ininterrotta. Il primo raggio di sole è arrivato solo ieri verso le 19, a portare speranza a chi ha dovuto lasciare la propria casa.
IL TORRENTE GAIANA
Sorvegliato speciale questo torrente lo è già da martedì, quando per il suo innalzamento è stata chiusa a Medicina la Trasversale di Pianura, ora riaperta. Il Gaiana, però, dopo le piogge nella notte tra martedì e ieri, ha continuato a crescere trovando vie alternative e andando a rompere gli argini all’altezza della frazione medicinese di Villa Fontana, dove si riporta la situazione più grave del territorio. A seguito dell’innalzamento del Gaiana, si sono verificate due rotture in prossimità dell’omonima via. Le squadre dei vigili del fuoco del distaccamento di Medicina, coordinate e supportate dal comando centrale, sono intervenute per evacuare le famiglie interessate. Grazie all’intervento dell’elisoccorso e dei mezzi cingolati dei pompieri, da via Gaiana sono state evacuate 23 persone, poi trasportate al Centro Ca’ Nova dove sono state accolte, censite e rassicurate. Inoltre, dieci persone residenti in via Olmo si sono autonomamente allontanate dalle proprie abitazioni, a seguito dell’ordinanza comunale. Tutte persone che, per la notte trascorsa, sono state ricollocate. Prosegue poi il monitoraggio del territorio grazie alla collaborazione di vigili del fuoco, carabinieri, polizia locale, volontari di Protezione civile e Associazione nazionale dei carabinieri. Inoltre, il Comune ha attivato il servizio di Alert System ed è in contatto costante con Regione e Prefettura. Per segnalazioni ed emergenze contattare i numeri 051.857395 e 051.6979331.
SELVA MALVEZZI
Anche il torrente Quaderna è tracimato, strabordando come una cascata, nella frazione di Molinella dove, in via precauzionale, il sindaco Dario Mantovani aveva già chiuso le scuole per la giornata di ieri. Lo resteranno anche oggi. Intere porzioni di campi della Bassa sono state inondate, ma non è stato necessario evacuare i residenti della frazione né di quelle limitrofe.
L’APPENNINO ISOLATO
Situazione diversa per l’Appennino bolognese e in particolare per i comuni di Loiano e Monghidoro che, dopo la giornata di ieri, sono diventati sempre più difficili da raggiungere. Ad aggravare la situazione, la frana che ieri mattina ha interrotto via Idice all’altezza della piscina di Monterenzio, qualche chilometro dopo il centro del paese salendo verso la montagna. La frana si è andata a sommare a quella che martedì aveva interrotto la Futa, ora a senso alternato per necessità, e a quella di marzo sulla Fondovalle Savena, che resterà chiusa fino a metà maggio. È un vero e proprio dedalo di stradelli dunque quello che i residenti di Loiano, Monghidoro e frazioni dovranno affrontare per raggiungere le proprie case finché la situazione non sarà rientrata.
MONTERENZIO
Chiusi anche oggi scuole, cimiteri, impianti sportivi all’aperto, parchi. Vietato poi transitare o sostare vicino ad aree allagate o franate, ad alberi e strutture pericolanti.
SAVENA IDICE
Giornata relativamente serena invece per la zona di San Lazzaro e Val di Zena pianorese, che martedì in alcuni punti (Botteghino di Zocca, Farneto e Mura San Carlo) era stata quasi spazzata via dal torrente Zena, esondato in più parti. Lì ieri rimanevano i segni dell’alluvione del giorno prima, ma la situazione è andata migliorando nell’arco della giornata.