No alla nuova perizia sul dna dei resti nella tomba di Maria Fresu e alla testimonianza di ’Carlos lo sciacallo’. Sì alle sentenze di primo grado a Paolo Bellini e Stefano Sparti e ai documenti dell’Aisi che "negano" rapporti tra l’imputato Gilberto Cavallini (difeso dagli avvocato Gabriele Bordoni e Alessandro Pellegrini) e i Servizi. Lo ha deciso la Corte d’assise d’appello nel processo all’ex Nar per la strage del 2 agosto. Soddisfatti gli avvocati di parte civile, come Andrea Speranzoni: "Si conferma ancora l’infondatezza della pista palestinese".
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