Pizzeria etica verso lo stop "Non ce la facciamo più"

L’ex Masaniello, ora ‘Porta Pazienza’, del Pilastro pensa allo street food. Ammendola: "Siamo in un circolo Arci. Costretti a chiudere pure in zona gialla"

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di Benedetta Cucci

Ormai agli sgoccioli con ottimismo, speranza e pazienza, nonostante il suo nome parli proprio di questa qualità, la pizzeria etica "Porta Pazienza" (ex Masaniello), al circolo Arci La Fattoria del Pilastro, rischia di chiudere. Le idee di sopravvivenza creativa, dal primo lockdown a oggi, non sono mai mancate agli undici soci della cooperativa sociale La Formica che gestiscono il locale, ma qualcosa si è rotto ed è iniziato un conto alla rovescia che potrebbe essere interrotto solo se un’ultima idea geniale, andasse in porto. Michele Ammendola, della Formica, annuncia che sarà raccontata mercoledì alle 21, prima del concerto che i Modena City Ramblers terranno all’Estragon a porte chiuse e in streaming, per celebrare i 30 anni di vita. E l’ipotesi è che potrebbe riguardare lo steet food.

Ammendola, dal successo al rischio di una chiusura. Che cosa è successo?

"Come tanti, da un anno, a parte uno spiraglio estivo, non lavoriamo. E siccome le spese di gestione mensili, circa un 20% del nostro fatturato dei tempi d’oro, rimangono alte, dalle utenze all’Inps, non sappiamo più come fare".

Delivery e asporto non bastano?

"All’inizio abbiamo deciso di non farlo. Siamo un’esperienza che va vissuta sul luogo, in diretta, con tutta quella parte di inclusione e ricerca etica imprescindibile. Poi in estate, a metà giugno, abbiamo deciso di aprire e quando lo scorso ottobre siamo tornati alle chiusure, abbiamo anche messo a punto un bel progetto di delivery, che è durato però solo il mese di novembre, facevamo i nostri kit scomposti "Porta Pazienza" e a casa arrivava il disco di pizza già cotto con il condimento da aggiungere a parte prima di mangiare. Ma per un transatlantico come il nostro, il delivery copriva l’uno e mezzo per cento del nostro fatturato. Da allora non abbiamo più lavorato".

E in zona gialla?

"Ecco lo scandalo, in zona gialla non possiamo lavorare perché essendo all’interno del Circolo Arci La Fattoria, rientriamo nella normativa dei circoli ricreativi. Aspettiamo martedì per capire che esito darà l’esame della Camera sull’emendamento al ddl 2066 per la Conversione in legge del decreto-legge sulla possibilità di somministrazione di alimenti e bevande nei circoli ricreativi, culturali e sociali".

Quali chance vi restano?

"Abbiamo avuto un’idea che vogliamo condividere con tutti mercoledì sera, prima del concerto dei Modena City Ramblers dall’Estragon. Ribalterà tutti gli schemi conosciuti: per andare avanti dobbiamo cambiare".

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