
La poetessa Zerbini e Allegni
"E sei tu le piazze piene, le braccia alzate nella lotta e il riverbero che suona dalla tua bocca alla mia bocca". Così, alla vigilia dell’8 marzo, attraverso i versi di Beatrice Zerbini, poetessa bolognese, si è inaugurata la mostra dedicata alle donne, o meglio, "Alle duemilioniduecentottantacinquemiladuecentosei donne dell’Emilia-Romagna". Dieci manifesti che raffigurano, tra le poesie dell’autrice e le illustrazioni originali di Agata Matteucci, giornalista e disegnatrice, le storie semplici di donne ritratte in attimi di quotidianità.
"Le mie poesie nascono da una donna, ma parlo a tutte le identità e alle diversità – ha raccontato –. Siamo tutte diverse in modi uguali".
Proprio in vista della festa delle donne, che come ha ricordato Gessica Allegni, assessora regionale a pari opportunità, cultura, parchi, forestazione, "non è una festa, ma bensì un occasione per riflettere", l’urgenza di una parità risulta essere sempre più impellente per più della metà della popolazione italiana. "È importante ricordare le lotte delle donne e il loro impegno – ha affermato Allegni –, che deve continuare a esistere perché la parità possa essere raggiunta". E ancora, "bisogna riflettere sulle discriminazioni di genere non ancora superate e di matrice culturale".
Quello che serve è proprio un cambiamento culturale perché, come ha illustrato l’assessora, "il mondo del lavoro, la retribuzione, ma anche la vita di tutti i giorni" dimostrano che c’è ancora "il bisogno di compiere tanti passi". Questo potrebbe essere il momento giusto, perché come recitano le rime di Zerbini: "È ora e oggi non è un giorno identico. Oggi mi ricordo chi siamo, oggi non dimentico".
Gioia Gentile