Politiche, nel Pd spunta Andreatta

Il professore, amico storico di Letta, nel toto-nomi. Ma è già bagarre: troppi candidati per soli cinque posti

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di Rosalba Carbutti

Qualcuno la butta sul drammatico: "Nel Pd sarà una roulette russa". Qualcun altro la butta sul matematico, ma i calcoli fanno sempre 4 o 5 posti al massimo. Manca ancora un anno alle Politiche, ma tra legge elettorale che potrebbe cambiare in senso proporzionale e la riduzione dei parlamentari, nelle fila del Pd si respira una certa tensione. I nomi che si rincorrono, infatti, sono troppi rispetto ai posti e in più c’è un’altra variabile: quella romana. Tradotto: anche nel territorio dove il Pd veleggia tra il 35 e il 40%, qualcuno designato dal Nazareno ci sarà. E c’è chi dice che il nome potrebbe essere quello di Filippo Andreatta. Professore di Scienza politica all’Università di Bologna, figlio di Beniamino, ulivista convinto e soprattutto amico da una vita proprio del leader Pd, Enrico Letta. In più ha sostenuto Matteo Lepore (dalle primarie con Isabella Conti in avanti), usando parole di miele in un’intervista al Carlino sia sulla coalizione larga creata dall’attuale sindaco, sia sul Pd lettiano "a fusione calda, capace di coinvolgere movimenti e spingere sulla partecipazione dal basso, come i comitati di Prodi".

Ma se Andreatta potrebbe essere un nome papabile, ci sono anche i parlamentari uscenti che puntano alla riconferma. Francesco Critelli farà valere il fatto di essere esponente della minoranza di Base Riformista, anche se anche Daniele Manca (su Imola) è della stessa corrente (sebbene c’è chi dice che guardi anche in direzione Regione). Sempre su Imola, c’è il prodiano Serse Soverini, mentre tra i bolognesi il veterano Andrea De Maria punta al tris. Non sgomiterà Gianluca Benamati (già al terzo mandato), mentre si è detto disponibile l’ex sindaco Virginio Merola, sebbene qualcuno sottolinei che la corrente zingarettiana potrebbe non essere risolutiva. C’è poi chi fa il nome dell’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, mentre c’è chi è convinto che Luca Rizzo Nervo restarà a Bologna come assessore.

Tanti, troppi nomi, considerando che due o tre posti spetteranno alle donne. Si parla della vicepresidente della Regione Elly Schlein, della presidente Pd Valentina Cuppi (sebbene la linea sulla guerra sia distante da quella di Letta) e dell’ex sottosegretaria alla Salute ed ex portavoce di Prodi, Sandra Zampa. C’è chi cita anche Simona Lembi e chi dice che pure la segretaria del Pd bolognese Federica Mazzoni ci starebbe facendo un pensierino. Le vie della fantapolitica, si sa, sono infinite.

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