Polizia municipale, via al risiko Il sindacato Csa: no a trasferimenti

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No ai trasferimenti forzosi. Polizia locale Reno-Lavino ancora in stato di agitazione, con il sindacato autonomo Csa-Emilia Romagna che denuncia una violazione dei diritti dei lavoratori ed una discriminazione nei confronti dei delegati sindacali e degli operatori che avevano aderito allo sciopero dello scorso 2 ottobre.

Dopo le denunce sulla carenza di organico e sull’obsolescenza dei mezzi di servizio, stavolta la critica del sindacato autonomo guidato da Federico Coratella si concentrano sul piano di riorganizzazione predisposto dal comandante Stefano Bolognesi. Piano che, fra le altre cose, prevede un presidio stabile anche nei territori di Zola e di Monte San Pietro.

Si andrebbe così incontro alle richieste dei sindaci Dall’Omo e Cinti, che reclamano una più stabile copertura delle esigenze delle rispettive comunità, dopo che la sede del comando del corpo unico è stata collocata a Casalecchio. Nella cittadina sul Reno, e in particolare intorno alla viabilità e agli eventi di Unipol Arena, si concentrano i servizi delle pattuglie della polizia locale, che sconta ancora un deficit di organico, che rispetto agli standard regionali (un agente ogni mille abitanti) sarebbe carente di oltre venti unità. "Sulla base delle direttive delle amministrazioni, il comandante ha tentato una unilaterale e ingiustificata riorganizzazione del corpo, a nostro avviso improduttiva. Ha chiuso così ogni forma di collaborazione tra le parti sindacali. E anche contro le direttive del nuovo contratto nazionale, sottoscritto il 16 novembre 2022. Si è tentato di imporre un trasferimento massivo non volontario di quasi un terzo dei 45 operatori di polizia locale, soprattutto di quelli associati al sindacato Csa", denuncia Coratella, che prende atto della successiva marcia indietro del comandante.

Al sindacato autonomo replicano i tre sindaci che negano che sia in corso un trasferimento di sede: "Si sta definendo una riorganizzazione del servizio che copre territorialmente tre Comuni. Nel pieno riconoscimento del lavoro svolto dalle organizzazioni sindacali vi è quindi, ovviamente, il pieno rispetto di tutte le norme contrattuali, delle procedure e delle libertà sindacalmente previste – dicono Bosso, Dall’Omo e Cinti –. Siamo consapevoli dell’esistenza di alcune specifiche problematicità che riteniamo affrontabili e risolvibili, anche data la comprovata disponibilità e attenzione ad affrontare le singole tematiche da parte del Comandante del corpo, Stefano Bolognesi, che segue concretamente le esigenze operative, in un proficuo e costante confronto con le amministrazioni".

g.m.

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