Bologna, 24 gennaio 2025 – “Ho avuto paura, certo. Ma è stata più forte la spinta a salvare quella donna in difficoltà”. L’ispettore delle Volanti Arturo Guardiano, assieme agli agenti Vincenzo Ricciardi, Roberto Zuccaro e Pier Paolo Cairo, lunedì mattina, all’alba, ha salvato una cinquantenne dal suicidio.

I poliziotti hanno lavorato in squadra, mettendo a rischio la loro stessa incolumità, perché la donna era salita sul tetto di casa sua, in via degli Stradelli Guelfi, e minacciava di buttarsi. “Pioveva quella mattina – ricorda l’ispettore Guardiano –. Le tegole erano scivolose. Lei era scalza e si reggeva solo al palo di un’antenna. Una situazione di estremo pericolo”.
La donna, prima di salire sul tetto, aveva anche aperto il gas in casa, minacciando di far esplodere tutto. Non c’era un minuto da perdere. Una pattuglia è corsa a chiudere i contatori, l’altra , dal cortile, ha intrapreso una conversazione con la donna, per tranquillizzarla. “Abbiamo iniziato a parlare con lei – aggiunge l’agente Ricciardi – tentando di calmarla. Le abbiamo detto che l’avremmo aiutata a risolvere i suoi problemi, che non era sola”. La cinquantenne, paziente psichiatrica, ascoltava, “ma continuava a fare avanti e indietro sul tetto, rischiando di scivolare: diceva che se ci fossimo avvicinati si sarebbe lanciata di sotto, che non voleva più vivere perché le persone la trattavano male”, dice ancora Guardiano. Che, a quel punto, con i colleghi decide di agire: “Senza farci notare, mentre due colleghe parlavano ancora con la donna, ci siamo fatti indicare da un vicino una strada alternativa per raggiungere il tetto. Eravamo su questo balcone e stavamo capendo come salire quando le abbiamo sentite urlare: la donna era scivolata, si teneva aggrappata all’antenna per non cadere”.
A quel punto, gli agenti Cairo e Zuccaro hanno fatto una ‘scaletta umana’ e hanno issato sul tetto prima l’ispettore Guardiano e subito dopo l’agente Ricciardi. Giusto in tempo per evitare la tragedia: “Il palo dell’antenna ha ceduto, a trattenere la donna restava solo il cavo: l’ho vista scivolare giù e non c’ho pensato un attimo. Mi sono tuffato, riuscendo ad afferrarla per il polso – spiega Guardiano –, ma tra il suo peso e la pioggia, stavo scivolando anche io. Ho pensato di non farcela. Mentre cadevo, però, mi sono sentito prendere per le gambe: era il collega Ricciardi. Ho capito allora che eravamo entrambi in salvo”.
“Abbiamo agito d’istinto – aggiunge Ricciardi –, non c’è stato tempo di pianificare nulla. La soddisfazione più grande è essere riusciti a salvare una vita”. Gli agenti Zuccaro e Cairo, “grazie alla collaborazione del vicino di casa, che è stata fondamentale”, spiegano, hanno rimediato una fune. Zuccaro se l’è legata in vita e ha raggiunto i due colleghi sul tetto con la cinquantenne, mentre Cairo e il residente la reggevano. In quel modo sono riusciti a portare tutti in salvo: “Non è stato semplice però – dice ancora Guardiano –: la donna era molto agitata, mi ha morso e scalciato, tentando ancora di buttarsi. Insieme siamo riusciti a portarla giù dal tetto e ad affidarla ai sanitari del 118”.
Non è la prima volta che questi agenti salvano delle vite: “Casi di tentati suicidi sventati sono più frequenti di quanto si possa pensare – spiega Guardiano –. A dicembre del 2023 abbiamo salvato un uomo che voleva lanciarsi dal ponte di Matteotti”. “Qualche mese fa – aggiunge Cairo – abbiamo invece evitato che un uomo si buttasse dal tetto dell’Antoniano. Quella volta lo abbiamo raggiunto arrampicandoci sull’impalcatura”. Situazioni estreme, in cui gli agenti hanno messo a repentaglio la propria stessa vita per salvarne un’altra: “Non possiamo dire di non aver avuto paura, sarebbe una bugia – , concludono i poliziotti –. Ma ha sempre prevalso il senso del dovere. E sapere di aver salvato una vita ci ripaga di ogni timore”.