Bologna, ecco Pollicino, l'app per migliorare la mobilità

Il progetto sperimentale registra gli spostamenti urbani di chi l'ha scaricata. Previsti premi per chi parteciperà, ma è polemica dai banchi di FdI

Valentina Orioli, assessora alla Nuova mobilità

Valentina Orioli, assessora alla Nuova mobilità

Bologna, 11 maggio 2022 - Si chiama Pollicino il progetto sulla mobilità che Bologna sperimenta per prima in Italia. Grazie alla app IoPollicino, scaricabile gratuitamente, i bolognesi possono partecipare a un'indagine sulla mobilità cittadina. La app registra, in forma anonima, gli spostamenti quotidiani, e le modalità (bus, auto, bici, a piedi).

La prima fase, di raccolta dati, avrà una durata di 4-6 settimane e potranno partecipare tutti i cittadini di Bologna con più di 16 anni. Non bisognerà fare altro che scaricare l'app IoPollicino tramite Play Store o Apple Store (susdef.qrd.by/iopollicino) sul proprio telefono e acconsentire al trattamento dei propri dati personali e alla geolocalizzazione del proprio smartphone. L'app per sette giorni registrerà in maniera anonima tutti gli spostamenti quotidiani. Al termine del periodo d'indagine sarà possibile ricevere i premi offerti dai partner del progetto che ne sostengono le finalità. Minuti gratuiti per carsharing e bikesharing, abbonamenti annuali al trasporto pubblico, esperienze sportive, abbonamenti mensili al parcheggio o sconti per beni alimentari e culturali.

L'analisi dei dati consentirà al Comune di tarare politiche di mobilità più rispondenti alle reali esigenze dei dei cittadini. "Per migliorare la qualità dei servizi e progettarne di nuovi, più vicini al modo di muoversi delle persone - spiega il sindaco Matteo Lepore - è necessario conoscerne le abitudini". Sono previsti premi per chi parteciperà al progetto: da minuti gratuiti di car sharing ad abbonamenti bus, a sconti in negozi e librerie.

La polemica di FdI

"Ci preoccupa, e non poco, questa scelta, che ricadrà sui cittadini bolognesi". Lo scrive il gruppo Fdi in Comune a Bologna, con i consiglieri Stefano Cavedagna e Francesco Sassone. Entrambi promettono: "Noi di Fratelli d'Italia ci opporremo con le unghie e con i denti a questo sistema che mina la libertà personale, viola la privacy delle persone e crea un sistema di premialità per chi si iscrive a queste app, creando cittadini di serie A e di serie B, oltre ad un'evidente discriminazione nell'erogazione dei servizi". Concludono gli esponenti Fdi: "La ciliegina sulla torta è che, per attrarre iscritti, solo su questo portale si potranno avere determinati sconti per il trasporto pubblico, per gli abbonamenti mensili ai parcheggi o per beni alimentari o culturali. Non accetteremo una discriminazione dei bolognesi ed una violazione della loro privacy".

“Dispiace che ancora una volta alcuni consiglieri di Fratelli d’Italia facciano disinformazione su un tema così cruciale, tentando di generare confusione a danno dei cittadini - così l'assessora alla Nuova Mobilità risponde a FdI -. Non si tratta di una iniziativa del Comune di Bologna - come dichiarato da Fratelli d’Italia - ma di un progetto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, che ha scelto Bologna come territorio virtuoso nel quale sperimentare uno strumento che consentirà di costruire servizi di mobilità avanzati, capaci di rispondere ai nuovi bisogni di mobilità dei cittadini. Così come sono del tutto infondate e fuorvianti le accuse di violare la privacy delle persone e di creare “cittadini di serie A e di serie B”, e ancora che “il Comune possiederà i dati dei cittadini”.

"Il sistema di premialità legato all’app non valuta in alcun modo i comportamenti dei cittadini: non entra infatti nel merito del mezzo utilizzato. Chi utilizza la bici o il Suv, in questo caso è sullo stesso piano. Inoltre, i dati sulla mobilità sono forniti volontariamente dai cittadini che vorranno aderire all’iniziativa ed in modo del tutto anonimo. Va da sé il pieno rispetto della privacy secondo le norme del GDPR. La finalità del progetto è quella di analizzare i dati finali in forma anonima che racconteranno come si spostano in generale i bolognesi, non ovviamente cosa fa il singolo cittadino". 

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