Polmonite Covid, il radiologo: "Boom con la variante"

Il radiologo (Ausl): "Lo scorso anno qualche caso, adesso oltre 100 Tac positive tra luglio e agosto. La variante è molto contagiosa"

Michele Imbriani, 56 anni, è il direttore della Radiologia dell’Azienda Usl di Bologna

Michele Imbriani, 56 anni, è il direttore della Radiologia dell’Azienda Usl di Bologna

Bologna, 31 agosto 2021 - Uno degli aspetti più pericolosi del Covid è la polmonite che può causare una grave insufficienza respiratoria: osservare l’attuale andamento della malattia tra la popolazione permette di comprendere anche la diffusione del virus.

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Sono ancora molti i malati che arrivano al Pronto soccorso con i polmoni intaccati dall’infezione? "Sì. E a differenza della scorsa estate, quest’anno sono state chieste molte Tac per casi sospetti Covid", risponde Michele Imbriani, 56 anni, direttore della Radiologia dell’Azienda Usl, abituato a monitorare gli esami diagnostici digitali dall’inizio della pandemia. Può confrontare i numeri? "La situazione è semplice, l’altr’anno nei mesi estivi avrò visto una o due Tac correlate al Covid. Adesso, tra luglio e agosto, ho revisionato un campione di cento Tac positive per polmonite Covid, e quindi questo numero rappresenta una quota, la cifra complessiva è ancora più elevata". Un bilancio che la sorprende? "Sì. Il confronto con l’anno precedente, quando non avevamo ancora a disposizione i vaccini, e la situazione attuale ci fa pensare che adesso ci sia una grande diffusione del virus e che la virulenza della variante Delta sia molto superiore a quella dello scorso anno. Per fortuna, il vaccino è efficace e ci sta preservando da pesanti ripercussioni sul sistema ospedaliero". Da dove sono arrivate le richieste di Tac polmonari? "Dal Pronto soccorso del Maggiore per la maggior parte, e poi da quelli di Budrio, Bazzano, Bentivoglio, San Giovanni in Persiceto, Porretta e Vergato". Chi sono i malati con Tac positive? "Tra le cento persone del campione, 95 non sono risultate vaccinate e hanno mostrato vari gradi di gravità: appartengono a tutte le età, con prevalenza della fascia tra i 30 e i 60 anni. Le rimanti cinque sono vaccinate, ma con età superiori a 70 anni, di cui tre over 90". Avete studiato i casi dei cinque vaccinati contagiati? "Per il momento, ipotizziamo che si sia avuta una ridotta efficacia vaccinale per l’età e le patologie associate. Tuttavia, i pazienti vaccinati non presentavano un’alta gravità dei sintomi all’esordio della malattia". La polmonite Covid può lasciare danni permanenti? "Nei controlli è frequente riscontrare danni residui a carico di entrambi i polmoni, perché una specificità della polmonite Covid è di essere bilaterale. I residui cicatriziali possono permanere anche in seguito alla guarigione e limitare la capacità polmonare pure in pazienti giovani".

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