Cambia il progetto del Polo della Memoria in stazione. Il sindaco Matteo Lepore infatti, durante un summit in Sovrintendenza alla presenza della dottoressa Francesca Tomba e della sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni (Lega), ha comunicato che Palazzo d’Accursio si atterrà alle prescrizioni delle Belle Arti, condivise a livello nazionale dopo alcuni paletti sottolineati dal comitato scientifico per i progetti finanziati con i soldi del Pnrr (come il Polo della Memoria). Il Comune dovrà realizzarlo rispettando i volumi attuali, quelli a disposizione nel compendio di edifici che collegano la parte della stazione che affaccia su viale Pietramellara e che incrocia il ponte di via Matteotti. Nessuna sopraelevazione, i vincoli culturali e paesaggistici (che in sede locale erano anche stati superati con un parere inizialmente favorevole) hanno avuto la meglio. Il Polo della Memoria si farà, ma i volumi dovranno essere grosso modo quelli esistenti. La sottosegretaria Borgonzoni ha seguito da vicino la vicenda.
Tutto sommato, per il Comune forse questa non è solo una cattiva notizia. Lo stralcio dell’avveniristica struttura in metallo potrebbe dare maggiori risorse al resto e soprattutto accorciare i tempi di realizzazione, visto che tutto dovrebbe essere completato (a meno di proroghe dell’ultimo momento) entro il 2026. Il braccio di ferro sulla realizzazione del Polo della Memoria era cominciato tempo fa. A darne un aggiornamento era stato recentemente sul Carlino il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Galeazzo Bignami. "Bologna ha proposto un progetto legato al Pnrr che interessa alcuni fabbricati che compongono il compendio della stazione. Ci sono problemi con i vincoli culturali – aveva detto Bignami –. L’indirizzo in sede locale era favorevole, ma la sede centrale del ministero ha disposto approfondimenti". La realizzazione del Polo della Memoria Democratica verrà finanziata con fondi Pnrr nell’ambito del progetto della Città della Conoscenza, l’investimento previsto è di oltre 20 milioni di euro. A marzo 2022 era già stato sottoscritto un protocollo di intesa tra il Comune di Bologna, Rfi, Ferrovie dello Stato Italiane, Fs sistemi urbani e Trenitalia per condividere "un programma di azioni e interventi che riguardano la città e le infrastrutture ferroviarie, tra cui il l’acquisizione da parte del Comune di alcuni immobili adiacenti alla stazione centrale". Il progetto di fattibilità tecnico-economica era stato affidato a Rfi nel gennaio scorso.
Paolo Rosato