Monteveglio, polpette ripiene di ami da pesca, è allarme

Ferito un gatto in Valsamoggia, la padrona ha sporto denuncia

In grande: il gatto Piccolo, che ha ingerito l’amo da pesca nascosto in un boccone

In grande: il gatto Piccolo, che ha ingerito l’amo da pesca nascosto in un boccone

Valsamoggia (Bologna), 10 giugno 2018 - L'ultima frontiera della crudeltà verso gli animali domestici ha fatto la sua comparsa nei prati di Stiore di Monteveglio. A farne le spese Piccolo, un gatto di dieci anni. Pochi giorni fa alle sei del mattino ha svegliato la sua padrona Roberta con un miagolìo insistente, sommesso e sincopato: «Ha grattato alla porta e appena è entrato ci siamo accorte che c’era qualcosa che non andava. Aveva la bocca deformata, il collo gonfio...ed un filo che gli pendeva fra i denti. Appena mia figlia l’ha toccato ha fatto lamento prolungato, ha nascosto la testa fra le zampe. Ci siamo rese conto che si trattava di una cosa grave e siamo andati subito al pronto soccorso dell’ospedale veterinario Portoni Rossi, a Zola». Viste le condizioni critiche, con una ferita estesa al palato forse per i ripetuti tentativi di liberarsi dell’amo conficcato in profondità, i medici hanno deciso di operarlo. Operazione in anestesia totale riuscita. Tanto che oggi il buon Piccolo pare ristabilito.

polpetta
polpetta

«I medici sono stati bravi e ora possiamo raccontare questa storia che appare incredibile, eppure è così: in giro ci sono persone che fanno cose così malvagie da sembrare impossibili...», continua Roberta che dell’accaduto ha fatto denuncia sia ai carabinieri che alla polizia municipale. Non è però la prima volta che proprio a Stiore, specie nei dintorni dell’area di sgambamento, si siano trovati bocconi avvelenati.

Stavolta il fatto ha riguardato un gatto che si allontana poco dalla sua abitazione di via Sant’Egidio, nel caseggiato antico. Nel caso specifico un amo di dimensioni significative iglobato in una polpetta è stato estratto dal chirurgo e consegnato come reperto alla padroncina insieme a un conto da 700 euro. «Piccolo è salvo e questo è l’importante. Certo che oltre a un gesto crudele c’è anche un risvolto economico non da poco...», aggiunge Roberta che ha suonato di persona ai campanelli di tutto il borgo per segnalare l’accaduto e notifica il fatto all’opinione pubblica anche per suscitare la vigilanza dei padroni di cani e gatti.

 

 

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