Ponti di Pace Bologna, il programma. Atteso anche Conte

Il tavolo sui migranti organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio. E il presidente della Repubblica francese Macron non ha ancora risposto all'invito

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (Ansa)

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (Ansa)

Bologna, 2 ottobre 2018 - Costruire ‘Ponti di pace’ si può. Accadrà a Bologna, dal 14 al 16 ottobre grazie alla Comunità di Sant’Egidio perché, osserva il presidente della Comunità, Marco Impagliazzo, “in un momento difficile, in cui vengono a cadere un po’ alla volta tante reti di convivenza nelle periferie delle grandi città e si innalzano muri non solo tra Europa e Africa, per difendersi dai migranti, ma anche tra Paesi europei, occorre ricostruire insieme ponti di pace”. Per questo incontro internazionale, il 32esimo, pensato e voluto nello “spirito di Assisi”, sotto le Due Torri, arriveranno oltre 300 leader delle religioni e del mondo della cultura insieme a migliaia di partecipanti da tutta Europa. Un evento sostenuto dall’Arcidiocesi di Bologna, città da sempre crocevia di incontri tra i popoli e sede europea di antica cultura (per informazioni: https://www.santegidio.org) Domenica 14, l’assemblea inaugurale che si terrà al centro congressi della Fiera dalle 17. Sono stati invitati il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, il grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, il patriarca ortodosso di Alessandria e di Tutta l’Africa Theodoros II, il patriarca siro ortodosso Ignatius Aphrem II e il rabbino capo di Francia Haim Korsia. Ma anche il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani e l’ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi. Sarà presente, inoltre, il viceministro degli Esteri Emanuela Del Re e sono stati invitati anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti.

In particolare, è stato confermato l'invito a Macron, al quale però il presidente francese non ha ancora risposto. E' emerso dai suoi collaboratori che potrebbe non essere presente, alla luce del clima politico in Italia. 

Tra le altre personalità di rilievo, che parteciperanno fino a martedì 16 ottobre alle tavole rotonde, ci sono anche Bernice King, figlia di Martin Luther King e custode del suo “sogno” di un mondo senza discriminazioni, l’arcivescovo di Cotabato (Mindanao) nelle Filippine, cardinale Orlando Beltran Quevedo, insieme a padre Solalinde, che in Messico difende i migranti e strappa i giovani dalla rete dei narcotrafficanti e al medico Grégoire Ahongbonon che si batte per la dignità e la cura dei malati di mente nell’Africa Occidentale. Numerosa la partecipazione di vescovi cattolici da tutti i continenti, di alto livello i rappresentanti della Chiesa russo ortodossa, come anche quelli dell’islam, dell’ebraismo e delle religioni asiatiche.

Tanti i temi che saranno affrontati nei 34 panel previsti, tutti caratterizzati, spiega Impagliazzo, “da una scelta di apertura e di dialogo, portata avanti da una “carovana di pellegrini di pace” che comprende sia religiosi che laici. Quest’anno l’incontro coincide con il cinquantesimo di Sant’Egidio, che da 32 anni promuove gli appuntamenti internazionali nello “spirito di Assisi”, e con quello del ’68, che verrà ricordato in un panel da alcuni dei suoi protagonisti”. Leader e intellettuali, ma sempre tra la gente, per momenti di riflessione “non riservati agli specialisti o autoreferenziali”, ma aperti a tutti e accompagnati da una larga partecipazione popolare. Tra gli altri argomenti che saranno affrontati anche “l’Europa e la sua crisi”, la solidarietà tra le generazioni, il dialogo interreligioso, l’ambiente, il disarmo, il ruolo dei credenti di fronte alle guerre, la violenza diffusa in America Latina, il futuro dell’Africa e Giovanni Paolo II a 40 anni esatti (il 16 ottobre 1978) da quando iniziò il suo pontificato.

Un focus sarà dedicato ai giovani tra i 16 e i 20 anni. ‘Fare pace ‘ è il tema scelto per l’incontro, lunedì 16 alle 21, al cinema teatro Bellinzona (via Bellinzona 6) cui partecipano la vicesindaco Marilena Pillati e il rettore della basilica di San Bartolomeo all’Isola di Roma, già responsabile delle trattive di pace in Mozambico don Angelo Romano. Tra le migliaia di persone attese a Bologna, i duemila volontari che hanno contribuito a preparare l’evento e, da tutta Europa, anche i Giovani per la Pace, movimento legato a Sant’Egidio che animerà incontri in diversi luoghi della città. “Della costruzione di ponti – conclude Impagliazzo – si sente un assoluto bisogno perché, ne siamo convinti, non le contrapposizioni e i muri, ma solo la civiltà del vivere insieme può reggere di fronte alle sfide della globalizzazione e della pace”.

"E' con orgoglio che ringrazio la Comunità di Sant'Egidio per aver scelto la nostra città – commenta il sindaco Virginio Merola -. “Ponti di pace” rappresenta un'occasione anche per la crescita del dialogo e dell'incontro fra le varie culture e religioni che convivono a Bologna. La religione è infatti una componente fondamentale della convivenza fra i popoli. Insieme, nonostante la differenza di credo, ribadiremo che l'utilizzo della religione a scopo di violenza è una bestemmia".

Sulla differenza fra dialogo e sincretismo si è focalizzato l'arcivescovo, Matteo Zuppi: “Ciò che celebreremo non sarà la fusione dell'esperienza di fede di ciascuno in un'unica super-religione, ma il dialogo. Ovvero ciò che i fondamentalisti temono di più. Interverranno uomini e donne di fede, ma anche non credenti. Fra questa moltitudine potremo ascoltare, insieme a quella di tante persone importanti, anche la voce delle comunità e del popolo”.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro