REDAZIONE BOLOGNA

Ponti di pace da Villa Pallavicini a Betlemme

Colloquio fra il discreto della Custodia di Terra Santa Padre Ibrahim Faltas e Giammarco Piacenti, che ha curato il restauro della natività

Un ponte di pace da Bologna, anzi dal Villaggio della Speranza di Borgo Panigale, fino a Betlemme, dove la pandemia picchia ancora duro e fino ad agosto non potranno arrivare pellegrini. Il filo rosso l’ha creato la Fondazione Gdo che a Villa Pallavicini ospita in 120 appartamenti organizzati per corti, in una sorta di maxi co-housing, come ricorda il presidente don Massimo Vacchetti, centinaia di persone.

Accoglienza qui, inventata da don Giulio Salmi per i lavoratori e poi per i migranti dal Sud Italia e dal Sud del mondo, e accoglienza a Betlemme, con padre Ibrahim Faltas protagonista di un toccante collegamento dalla Terra Santa. Mondi nel mondo, così lontani così vicini. Nella serata, moderata dal caporedattore del Carlino Valerio Baroncini, Faltas ha dialogato insieme con Giammarco Piacenti, il restauratore pratese che ha vinto l’appalto internazionale per curare la Basilica della Natività di Betlemme. E insieme hanno ricordato il lungo e minuzioso lavoro di recupero delle coperture lignee e dei mosaici nella basilica, ma anche la delicata opera di dialogo per cui il francescano si distinse nel 2002 durante i 39 giorni di assedio armato da parte dell’esercito israeliano della Natività, dove si erano asserragliati militanti palestinesi.

L’incontro fa parte di ‘LIBeRI’, rassegna di incontri serali con protagonisti della cultura, dello sport e dell’arte con un’importante tematica di fondo: la speranza. Storie di vita, sport, arte, viaggi e cammini, fra libri, mostre e testimonianze. Nelle prossime serate, in arrivo Paolo Cevoli ( il 30 giugno) e Sinisa Mihajlovic (il 5 luglio).