Ponti Bologna, ecco la lista di quelli a rischio

Oltre a Ponte Nuovo tra Pieve e Cento che è già chiuso, sono 11 i nomi ad alta priorità inviati dalla Città metropolitana al Governo. Otto quelli indicati dal Comune

Il ponte di Malalbergo (foto Radogna)

Il ponte di Malalbergo (foto Radogna)

Bologna, 31 agosto 2018 - Sono 18 i ponti il cui stato di salute preoccupa la Città metropolitana tanto da inserirli nel documento, chiesto dal Governo, relativo l’elenco delle opere che richiedono interventi prioritari per una spesa di circa 12 milioni di euro.

Oltre al Ponte Nuovo tra Pieve di Centro e Cento, già chiuso e rubricato come urgente, sono 11 i ponti con priorità alta e 6 con priorità media. Ciò significa, nel primo caso, “struttura su cui si rileva uno stato di danno e degrado esteso non trascurabile, ma che non presenta un rischio di collasso a breve”. Nel secondo, “struttura caratterizzata da uno stato di danno medio-moderato”.

Tra i ponti con il bollino giallo e quindi sorvegliati speciali, abbiamo: l’allacciante IV Circondario a Minerbio; quello della ferrovia Bologna-Verona in provincia di San Giovanni in Persiceto; quello sul canale Navile a Bentivoglio e sul Torrente Quaderna a Medicina. Sempre a Medicina, c’è la struttura sullo scolo al Fossatone e sul torrente Gaiana. La lista prosegue con i ponti sul canale Longara a Molinella e sul canale diversivo Navile-Savena a Malalbergo. Infine, da tenere sotto controllo i ponti sul fiume Reno a Sasso Marconi; sul terrente Samoggia in Valsamoggia e sul torrente Orsigna a Granaglione.

Meno gravi, ma pur sempre da tenere sott’occhio le strutture su: fiume Reno a Sala Bolognese (entrambe) e a Galliera; Strada provinciale 4 Galliera e ferrovia Bolo-Padova in località Bentivoglio; torrenti Idice a Budrio e Lavino a Monte San Pietro.

Otto, invece, le opere che necessitano di interventi prioritari e che compaiono nella lista del Comune di Bologna: per la ristrutturazione, l’Amministrazione ha già stanziato 8 milioni di euro a fronte di quasi 18 complessivi. L’elenco delle opere che necessitano di interventi prioritari comprende: il ponte stradale “Pontelungo” sul fiume Reno di via Emilia Ponente, il ponte stradale “Bacchelli” sul fiume Reno di viale Togliatti, il ponte stradale sul Reno di viale Sandro Pertini (l'asse attrevvazato che parte dalla certosa e va verso Zola). Gli interventi, per tutti e tre i ponti, sono inseriti nel Piano dei lavori pubblici. Sono state elencate anche quattro passerelle pedonali – su viale Palmiro Togliatti, su via Licinio Cappelli, su viale Giovanni II Bentivoglio (attualmente inagibile), sul torrente Savena al Parco dei Cedri - e un ponte pedonale sul canale Navile di via Bignardi che è attualmente inagibile e da sostituire.

La lista stilata dalla Città metropolitana è in risposta alla lettera con cui il Provveditorato Interregionale per le opere Pubbliche di Lombardia ed Emilia-Romagna, dopo il tragico crollo del ponte Morandi a Genova, aveva chiesto a Province e Città metropolitane di indicare “i principali interventi ritenuti necessari, classificati in ordine di priorità sulla base di una valutazione di rischio e corredati da una scheda tecnica nella quale siano evidenziati sia gli elementi tecnici che le presumibili provviste economiche necessarie”. La missiva era arrivata a Palazzo Malvezzi il 20 agosto.

“A tempo di record i tecnici della Città metropolitana hanno prodotto tutti i materiali necessari indicando le 18 opere che necessitano di interventi tra i 580 ponti di competenza”, annuncia l’ex Provincia. “Questo – spiega il consigliere delegato alla Viabilità Marco Monesi – è stato possibile anche perché da noi il controllo dei ponti con ispezioni visive non è scattato dopo la terribile tragedia di Genova ma era attivo da tempo".

“Oltre al ponte già chiuso al traffico, prosegue Monesi, “ non abbiamo dunque altre situazioni di emergenza perché, pur nelle difficoltà finanziarie e di personale degli anni scorsi, abbiamo sempre tenuto sotto controllo le nostre opere. Contiamo che il Governo, con questa richiesta, passi dalla fase degli annunci a quella dei fatti stanziando le risorse che chiediamo anche perché degli interventi per “allungare la vita” a ponti con oltre 50 anni di età sono, in prospettiva, comunque necessari”.

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