Bologna, portici tutelati dall'Unesco. Il Comune cerca Vip come testimonial

Il dossier per la candidatura costerà 100mila euro. Campagna sui social, pulizia ed eventi per sostenere l’iniziativa

I portici di via Indipendenza

I portici di via Indipendenza

Bologna, 16 marzo 2019 – Una campagna social all’avanguardia, un piano di gestione che punterà a tirare a lucido la città in vista delle visite dei commissari Unesco e poi ancora una serie di iniziative ed eventi. Che potrebbero avere come volti, perché no, anche bolognesi protagonisti del mondo dello spettacolo. È la strategia che il Comune sta sviluppando per i prossimi, cruciali mesi: la candidatura dei portici a patrimonio dell’umanità Unesco va ultimata con il cesello.

San Luca
San Luca

Sull’unicità e sulla straordinarietà delle nostre arcate nulla quaestio, per un bolognese parliamo dell’ovvio. La sfida, piuttosto, sarà saper raccontare ai giudici Unesco e al mondo il perché di questa straordinarietà. E la storia di Bologna correrà sicuramente in aiuto del dossier. Ad approfondire i prossimi passi è l’assessore all’Urbanistica, Valentina Orioli, che prima di tutto fa il punto sui costi. «Il costo dell’istruttoria, aspetti tecnici e burocratici, è di circa 100mila euro – puntualizza l’assessore –. Di questi 40mila sono già stati spesi per l’affidamento diretto alla Fondazione Links della cura del dossier. Poi, io in conferenza stampa di presentazione ho parlato di una ‘candidatura di città’, e mi riferivo – aggiunge la Orioli – all’interesse che abbiamo di capire quali e quanti tra associazioni, semplici cittadini e istituzioni vogliano appoggiare la candidatura». Quindi il Comune si augura che un supporto, anche finanziario oppure con eventi e materiale comunicativo, arrivi da tutte le anime che hanno a cuore la battaglia dei portici Unesco. Un appello alla città. «Sì, esatto. Le spese del Comune sono quelle che abbiamo detto, potrebbero aumentare un po’, ma non parliamo di spese colossali. Mi auguro però che la candidatura sia accompagnata anche dalla città. A vario titolo, un importo sarebbe puramente simbolico, servono azioni concrete per portarci alla meta».

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Sui social si è partiti con la campagna del simbolo sulle foto profilo di Facebook, da due giorni. Una curiosità: il simbolo è quello vecchio, del passato percorso di candidatura, ideato da due studenti dell’accademia di Belle Arti. Ma qualcos’altro è stato ripescato: «Anche le spillette le abbiamo rispolverate, sono quelle che erano state fatte all’epoca. La campagna social andrà avanti e i fondi a disposizione potranno essere modulati a seconda degli eventi e delle iniziative. Raccoglieremo idee e proposte – specifica l’assessore –, chi vuole può partecipare, siamo già al lavoro con Musei, Biblioteche e Cineteca». Per le iniziative a supporto, anche culturali, il Comune sta anche lavorando sul coinvolgimento di vip dello spettacolo. «Sarebbe bello se ci fosse anche un grande coinvolgimento della cittadinanza. Qualche nome ce l’abbiamo in mente, ci piacerebbe che il mondo dello spettacolo ci dia il proprio supporto in questo percorso. Io ho già cominciato a muovermi e credo, per esempio che una grande personalità come Pupi Avati partecipasse a qualche iniziativa. Lui è molto rappresentativo e ha saputo ben rappresentare Bologna». La candidatura dei portici a patrimonio Unesco dovrebbe avere due step fondamentali: a settembre la consegna del dossier preliminare, a febbraio quella del dossier definitivo.

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