Bologna, il portico di San Luca finalmente vede la luce. Dopo un anno di stop riparte il cantiere

La ripresa dei lavori entro il mese. Restyling coordinato dall’Arcidiocesi. L’ingegner Cristalli: "L’intervento sarà concluso il prossimo anno"

La salita verso la basilica di San Luca tornerà agli antichi splendori

La salita verso la basilica di San Luca tornerà agli antichi splendori

Bologna, 4 luglio 2022 - La luce in fondo al Portico più lungo del mondo si dovrebbe vedere alla fine del 2023 . Ma la buona notizia è che il cantiere del Portico di San Luca entro fine mese dovrebbe riaprire i battenti.

Tra Covid, imprevisti, fallimenti aziendali, è quasi un anno che i lavori sono bloccati. Un percorso a ostacoli che, in vista del riconoscimento Unesco, sarebbe dovuto terminare molto prima. Ma oggi, finalmente, la Curia – responsabile dell’appalto di restauro del tratto che parte dall’ Arco del Meloncello fino al Santuario – può tirare un sospiro di sollievo. E la magica salita verso la Madonna, sia che la si faccia per lo spirito sia che la si percorra per tenersi in forma come tanti bolognesi, potrà tornare agli antichi splendori.

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"Tra 16 mesi i lavori saranno finiti", la previsione dell’ingegnere dell’Arcidiocesi Fabio Cristalli , responsabile dell’intervento di restyling del portico che ha anche coordinato i restauri post-sisma di altri edifici ecclesiastici. Ciò significa comunque la fine dei lavori per novembre 2023: "Abbiamo avuto molte vicissitudini. A causa delle difficoltà dell’edilizia fino alla pandemia, siamo stati costretti a bloccare il cantiere. Poi si è aggiunto il fallimento di una delle due ditte dell’Ati ( l’Associazione temporanea d’imprese )", la Pigeco di Torino , e i lavori sono andati a singhiozzo. Il crac di una delle due aziende appaltatrici è stato l’ultimo brutto colpo per il cantiere, "che si è fermato un’altra volta", racconta Cristalli.

Oggi, però, siamo a buon punto e subentrerà l’altra ditta dell’Ati, la Candini Arte, che proseguirà il restauro. "Un via libera che – conferma Cristalli – dovrebbe arrivare presto, entro fine mese". Finora, comunque, molti lavori sono stati fatti, dal retroportico ai sottotetti, "nonostante le tante difficoltà di un cantiere molto complesso, che si snoda lungo 1,7 chilometri , e che non ha mai portato a chiudere il portico", spiega Cristalli.

Riavvolgendo il nastro, tante le problematiche che hanno congelato i lavori. Al via ufficialmente nel luglio 2019, sono poi iniziati concretamente a dicembre di due anni fa, giusto poco prima dell’arrivo del Covid. Poi è storia: il dilagare della pandemia , il lockdown che ha bloccato i sopralluoghi della Sovrintendenza e, a maggio 2020, quando si ripartiva con le prime aperture, il rischio assembramenti ha portato a un nuovo stop. Non chiudendo il portico, gli amanti di footing e trekking per salire dovevano passare tra le impalcature, creando pericolosa vicinanza non proprio a prova di Covid. Da qui, ancora stop and go, fino all’estate scorsa quando la crisi di una delle due imprese appaltatrici ha portato all’ennesima interruzione. Cristalli vede comunque il bicchiere mezzo pieno: "Nonostante la situazione molto complicata, i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte. Resta un unico rimpianto: che i tempi si sono allungati".

I lavori sono partiti grazie a un doppio finanziamento: uno legato ai danni del sisma del 2012 , l’altro ai fondi del ministero della Cultura. In totale, l’importo del restyling è di 4,3 m ilioni di euro e riguarda 342 archi e 1,7 chilometri di lunghezza del tratto collinare del Portico (dal Meloncello alla Basilica).

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