Stop a lettere e pacchi per chiedere "più salari e diritti" in Poste italiane. Va in scena lo sciopero dei dipendenti postali
indetto da Slc-Cgil e Uil Poste, con un presidio ieri sotto la Prefettura, contro il precariato, ma
anche per gli stipendi bassi a fronte di un’azienda "solida che
fa due miliardi di utili", la vendita di quote societarie da parte del ministero dell’Economia, l’esclusione di Cgil e Uil
dalle trattative sindacali e le tante chiusure di uffici postali, considerati "l’unico presidio dello Stato nelle zone fragili del Paese" e riferimento per i cittadini più anziani.