NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Pratello, ancora tensioni. Trasferiti i più facinorosi. Il reato è rivolta in carcere

I due già maggiorenni, con precedenti specifici, portati in strutture per adulti. L’altro si è barricato fino a sera nella sua cella, poi è stato accompagnato a Roma.

Da sinistra Largetti, Madrid e il direttore dell’Ipm Paggiarino fuori dal Pratello

Da sinistra Largetti, Madrid e il direttore dell’Ipm Paggiarino fuori dal Pratello

Un’altra giornata di tensione al Pratello. Venerdì sera la protesta, nata da una rissa tra giovani detenuti ospiti del primo piano contro detenuti del secondo, per sedare la quale il comandante della penitenziaria e un altro agente sono rimasti feriti, era sfociata in barricate di letti e armadi, con i ragazzi che si rifiutavano di rientrare nelle loro stanze. Ieri mattina, le proteste sono ricominciate quando alcuni dei protagonisti dei disordini della sera prima - sei in totale - sono stati informati che sarebbero stati trasferiti in altre strutture. I maggiorenni, che avevano già tenuto analoghe condotte nelle strutture di Milano e Torino, in istituti per adulti. Dopo il primo trasferimento, con due giovani nordafricani portati nelle carceri di Reggio e Modena, l’altro ragazzo che doveva essere spostato, un minorenne che doveva essere portato in un Ipm a Roma, si è barricato con altri all’interno di una cella, rifiutandosi di uscire. Di nuovo al Pratello, assieme alla peniteziaria, sono dovuti intervenire ancora polizia e carabinieri. In via de’ Marchi sono arrivati il garante per i detenuti Antonio Ianniello, l’assessora alla Sicurezza Matilde Madrid e la consigliera Simona Larghetti, che hanno incontrato il direttore dell’istituto Alfonso Paggiarino. La situazione è rimasta tesa fino al tardo pomeriggio. Dopo una sfiancante trattativa e dopo l’arrivo delle squadre del Gio (gruppo di intervento operativo) da Firenze e Roma, anche il giovanissimo, che sarebbe tra l’altro l’animatore della rivolta della sera prima, è stato trasferito. Tutti risponderebbero di rivolta in carcere, un nuovo reato introdotto dal decreto Sicurezza. Una situazione che rappresenta plasticamente lo stato di difficoltà in cui versa il Pratello, dove ieri mattina, prima dei trasferimenti, i detenuti erano 49, su una capienza massima di 40 e con il Cpa chiuso per ristrutturazione.

Una situazione denunciata anche dalla Camera Penale, che ha espresso "preoccupazione per i recenti eventi critici", sottolineando come "il dato allarmante attiene alla percentuale di ragazzi ristretti in custodia cautelare (circa l’80%) e che ha registrato un aumento importante in seguito all’entrata in vigore del ‘Decreto Caivano’". Una situazione che pesa sull’Ipm di Bologna, "da sempre fiore all’occhiello tra gli Ipm del territorio nazionale, per l’eccellente gestione e la qualità delle attività trattamentali e formative", ora invece "foriero di importanti problematiche di convivenza tra i ragazzi". Per cui i penalisti rivolgono un appello non solo alle istituzioni, ma anche all’autorità giudiziaria, perché valutino con la "massima cautela" l’applicazione della custodia cautelare in carcere.