
Il comitato contro gli eventi del 25 aprile: "Bagni insufficienti e alcol a fiumi. Così non si onora la memoria della Resistenza. E alla fine ci rimettono i cittadini". Le multe elevate sono 19. Le opposizioni: "Questa manifestazione va spostata".
Degrado, rumore, sicurezza e pulizia. Sono i quattro punti salienti del giorno dopo il Pratello R’Esiste. La manifestazione anche quest’anno ha diviso il quartiere: alcuni sono dell’idea che sia andato tutto bene, altri invece non sono d’accordo. E se per il Comune la festa della Liberazione è "riuscita", per una fetta di abitanti dell’area Pratello "il copione è sempre lo stesso".
Questa celebrazione "dovrebbe onorare la memoria della Resistenza e i valori dell’antifascismo, negli ultimi anni si è trasformata in un enorme raduno di massa dove la politica è solo una scusa e la birra scorre a ettolitri", attacca Barbara Rinaldi, portavoce del Comitato dei residenti. Ormai "il 25 aprile al Pratello è un giorno dove alcol e droga la fanno da padroni – sostiene –. Siamo un quartiere con numerosi residenti, non si possono fare eventi di tale portata senza un’organizzazione adeguata". Non solo degrado, è anche un problema di sicurezza: "Dovesse servire un’ambulanza, non riuscirebbe a passare", dice Rinaldi.
Al Pratello, riepiloga il Comune, erano al lavoro 51 agenti della polizia locale, oltre 25 street tutor, 65 volontari, sei operatori di 0Waste e sei della Protezione civile e Gabinetto del sindaco. Alla fine della giornata, la polizia locale ha elevato 19 verbali, 18 per mancato rispetto dell’ordinanza (4 per spillatrici sull’uscio, 4 per vendita vetro e 10 per chiusura oltre l’orario) e una per "espletamento esigenze fisiologiche in strada", meno rispetto alle 13 del 2024. A disposizione c’erano anche 30 bagni chimici, "troppo pochi" secondo Rinaldi: "Per eventi di questo tipo, in cui si somministra birra e vino a 10mila persone, è necessaria una cifra dieci volte maggiore". Ed è proprio sulla pulizia che alcuni abitanti storcono il naso: "Di notte c’erano ancora fiumi di bicchieri e tanta sporcizia in mezzo alla strada", affermano. In realtà, secondo Palazzo d’Accursio, a partire dalle 21.30 di venerdì sera diversi operatori di Hera e di Brodolini hanno pulito le vie interessate e riposizionato i bidoni ordinari, dopo averli sostituiti durante la giornata con una quarantina di cassonetti in plastica.
Alla giunta si contrappone Matteo Di Benedetto, capogruppo in Comune della Lega, il quale ha chiesto che "vengano rimborsate ai cittadini tutte le spese sostenute per garantire la propria sicurezza e ripristinare la pulizia – sottolinea –. Il degrado ‘resiste’ e i residenti sono sempre più abbandonati". Dall’altro lato, il plauso di via del Pratello va a tutti i locali che "hanno rispettato lo stop alla vendita degli alcolici alle 20" anche in zone come via Pietralata e via San Rocco. Due strade in cui il 25 aprile "è invivibile da almeno quattro edizioni, siamo murati in casa e vibrano i vetri delle finestre dall’eccessivo rumore della musica". Non per tutti è stato un successo. Per Forza Italia "sono state disattese tutte le promesse fatte – afferma Annamaria Cesari, capogruppo al Porto-Saragozza –. Questo evento devasta le proprietà e limita le libertà dei residenti".
D’accordo Nicola Stanzani, capogruppo comunale dei forzisti: "Così la festa è uno scempio. Nei prossimi anni bisognerà spostare l’evento altrove". "Il vero problema è che il Comune tutti gli anni autorizza la manifestazione sempre nello stesso posto, anche se ormai è chiaro che non è più accettabile che si tenga in questa zona", chiude l’eurodeputato Stefano Cavedagna (FdI).
Giovanni Di Caprio