Pride a Bologna, la marcia dei trentamila: "La rivolta è desiderio"

Musica, colori, provacazioni: il lungo pomeriggio dell'orgoglio Lgbt+. Nel corteo anche il sindaco, Alessandro Zan e Franco Grillini

Bologna, 25 giugno 2022 - Il Pride di Bologna è al 'traguardo', piazzale Jacchia, ai Giardini Margherita, punto  di arrivo della manifestazione. Nel tardo pomeriggio il corteo si era fermato in un luogo storico per i diritti: porta Saragozza, sede dagli anni '80 al 2002 del primo Arcigay d'Italia. La carovana colorata per i diritti Lgbtq+ (guarda le foto) si è messa in cammino questo pomeriggio da piazza XX Settembre alla volta delle vie della città. Con il punto d'arrivo segnato appunto in piazzale Jacchia. Moltissimi i partecipanti, fra i 30 e i 35mila secondo le stime: una vera e propria marea umana. Presente il sindaco Matteo Lepore, che in un post su Facebook (in cui è ritratto con la vicesindaca Clancy) ha detto "Grazie alle migliaia di persone che oggi hanno sfilato per le strade della città! Grazie ai promotori e a chi ha lavorato affinché tutto potesse avvenire nel migliore dei modi, in particolare alla nostra polizia locale comunale. Sindaco e Vicesindaca". Presenti anche le forze politiche di maggioranza e Franco Grillini. Ospite speciale il deputato Alessandro Zan

Rivolta pride 2022 a Bologna, la marcia per i diritti Lgbtq+
Rivolta pride 2022 a Bologna, la marcia per i diritti Lgbtq+

 

E dopo la bufera, arrivano anche prime schiarite nel cielo arcobaleno. Presenti alla manifestazione anche le rappresentanti delle Poliziotte Lgbtq+. Tre attiviste di Polis Aperta, senza striscioni ma con le magliette dell'associazione che, sulla schiena, riportavano la scritta 'Diversamente uniformi'. Gli organizzatori avevano detto di non gradire la presenza dell'associazione che raccoglie le forze di polizia. "Partiamo dall'incontro di persona e non sui social - ha detto Michela Pascali, di Polis Aperta - siamo venute in tre portando solo le nostre magliette per non destare malumori, manteniamo un profilo basso e siamo aperti e aperte a un confronto. Tante sono le discriminazioni contro persone Lgbtq+ all'interno delle forze dell'ordine, e noi combattiamo questi fenomeni dall'interno", ha aggiunto.

Aspro il dibattito di questi giorni tra gli organizzatori del Pride e Polis Aperta, l’associazione di poliziotti e poliziotte Lgbtq in polemica per essere stata esclusa dal corteo coi propri vessilli, crede che le divergenze si appianeranno. E la vicesindaca Emily Clancy, promotrice del patto di collaborazione per la promozione e la tutela dei diritti Lgbtq con 32 associazioni (Polis Aperta compresa), conferma che è stato avviato il confronto.

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Rivolta Pride Bologna 2022, la mappa delle strade chiuse

"Penso che questo Pride debba essere inclusivo e non esclusivo. Ma il dibattito interno credo che volgerà al sereno", la posizione il sindaco. Per il resto, risponde picche alle opposizioni che avevano chiesto a sindaco e giunta di dissociarsi dal corteo per i diritti gay, lesbo e trans, e annuncia che sarà presente "come ogni anno con anche la giunta".

Il dibattito

Ma se Lepore ringrazia "le associazioni delle forze di Polizia che si occupano del tema dei diritti e che prendono posizione", la sua vicesindaca Emily Clancy, incalzata da Manuela Zuntini di FdI in question time, difende le dichiarazioni degli organizzatori del Pride: "Mi chiede se è grave e inaccettabile indicare le Forze dell‘ordine come un‘istituzione e un luogo di riproduzione della violenza sessista, omolesbobitransfobica, abilista e razzista? Ebbene mi corre l‘obbligo di premettere che non credo di conoscere istituzioni che non lo siano...". Ma poi precisa: "Come assessora a Pari opportunità, Diritti Lgbtq e Contrasto alla violenza di genere penso che associazioni come Polis Aperta facciano un lavoro prezioso e siano fondamentali per abbracciare queste contraddizioni".

Contraddizioni che nascono da lontano, dalla rivolta gay di Stonewall Inn a New York del 1969 contro le violenze della polizia e che in una parte di movimento Lgbtq resistono alla rivoluzione dei tempi. Da qui, il riavvio del dibattito anti-militarista nella nostra città dove c’è la finestra più radicale del Pride, con la frangia del collettivo Atlantide molto forte all’interno della rete Lgbtq bolognese. Una presa di posizione che pesa ad Alessio Avellino, primo agente transgender d’Italia e presidente di Polis Aperta, che ha raccontato di essere stato apostrofato così: "Prima di essere trans sei uno sbirro". Ma in questo scontro (acceso) il primo risultato è che al Pride – come ha confermato lo stesso Avellino – poliziotti e poliziotte Lgbtq saranno alla parata. Senza striscione, ma con le magliette dell’associazione. Cerca di abbassare i toni anche Giuseppe Seminario, uno degli organizzatori del Rivolta Pride: "Di certo non strapperemo le magliette alle persone...", scherza. E subito dopo conferma: "Il dialogo è aperto".

Ieri il dem Alessandro Zan, firmatario del famoso ddl contro l’omotransfobia bocciato dal Senato l’anno scorso era intervenuto sul dibattito, dopo l'incontro ’Ddl Zan parte seconda: ora che succede?’ al centro sociale 2 Agosto 1980 a Casalecchio.

A margine, ha detto la sua sulla bufera degli ultimi giorni: "La politica deve guardare con rispetto al dibattito che si sviluppa all’interno del movimento Lgbtq+, compreso quello bolognese. Tuttavia non possiamo dimenticare il lavoro prezioso e fondamentale che Polis Aperta svolge all’interno delle forze dell’ordine e delle forze armate in termini di visibilità e lotta alle discriminazioni aiutando le persone a essere pienamente se stesse anche in questi posti di lavoro". In quest’ottica, insiste il deputato Pd, "sono sicuro che il Bologna Pride sarà una grande manifestazione per i diritti di tutti e che all’interno del movimento il dibattito porterà a una sintesi che non escluda nessuno, perché questo è l’obiettivo dei Pride".

Gli fa eco Federica Mazzoni: "Come Pd saremo in piazza e auspico che il Pride di Bologna possa essere la festa militante che non escluda nessuno/a e accolga tutte e tutti con le proprie biografie perché è stato proprio il movimento Lgbtq a insegnare quanto sia importante essere inclusivi e accettare le persone al di là delle categorie e degli stereotipi, per quello che sono".

Al corteo anche +Europa che plaude all’impegno di Polis Aperta bollando come "non senso" l’idea di escluderla, mentre il coordinatore cittadino di Azione, Andrea Forlani, su Facebook, esprime solidarietà alle forze dell’ordine Lgbtq: "Io li farei sfilare in prima fila, riconoscendo il valore di una testimonianza particolarmente difficoltosa visto il loro ambito professionale".

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