Prima nazionale al teatro Betti, si alza il sipario sulla ’Stanza di Remo’

Prima nazionale oggi alle 21 al teatro comunale Laura Betti di Casalecchio per La stanza di Remo-I can’t breathe: che riporta sul palco il teatro civile dei Saveria Project: già ospite nel mese di novembre con l’istallazione in realtà aumentata che ha permesso al pubblico di entrare virtualmente nella stanza del partigiano Remo, anticipando così lo spettacolo di oggi. Si alza così il sipario su quella stessa stanza, attorno alla quale si snodano le vite di tre attori, che stanno scrivendo uno spettacolo chiedendosi cosa voglia dire vivere senza essere indifferenti, e quella di una giovane attivista ‘afrodiscendente’. La stanza di Remo è un luogo in cui i ricordi di un partigiano, prigioniero politico nel campo di concentramento di Bolzano, si intrecciano con le esperienze di altri uomini e donne che hanno fatto la Resistenza. Tutto parte da un dialogo nato nel 2019 e continuato durante la pandemia tra i vecchi partigiani e i ragazzi del Black Lives Matter di Bologna, giovani afro-italiani che sono scesi in piazza sulla scorta dei movimenti antirazzisti d’America. È anche il luogo dove il bisogno di lotta dei ventenni di oggi, che si battono contro le discriminazioni razziali e di genere, si incontra con quello delle generazioni passate. I tre attori, dando vita alla stanza del partigiano, offrono al pubblico un’occasione per osservare, ascoltare, guardarsi indietro, per fare i conti con il passato e confrontarlo con il presente. In una parola, per ricordare.

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