"Primarie, limitare il voto online è un errore"

Vaccari, responsabile Organizzazione Pd: "Scelte legittime, ma non le condivido. Le critiche di Aitini? Grave non avere fiducia nel partito"

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di Rosalba Carbutti

"Il regolamento delle primarie di Bologna lo accetto, ma non lo condivido". Stefano Vaccari, responsabile nazionale Organizzazione del Pd, ammette che al Nazareno il ridimensionamento del voto online, con l’utilizzo della Piattaforma ‘Partecipa’ solo con l’autenticazione via Spid, "più di qualche malumore l’ha creato".

La cornice di regole che lei aveva immaginato privilegiava l’online, mentre il 20 giugno in città si voterà prevalentemente nei seggi ‘fisici’.

"Ogni territorio ha la sua autonomia decisionale. Noi abbiamo fornito un’architettura normativa per svolgere le primarie – sia online sia in presenza – da armonizzare nei vari contesti. Ma sentirmi dire che la Piattaforma non garantisce trasparenza non mi va affatto bene".

Si riferisce alle critiche di Alberto Aitini e di Ernesto Carbone di Italia Viva?

"Passino i dubbi di una forza terza, ma che un dirigente del Pd metta in discussione la fiducia verso il suo partito, la capacità di garantire l’unicità del voto e la trasparenza dello stesso, senza avere le dovute competenze tecniche, lo trovo molto grave".

Sono stati avanzati sospetti sul fatto di voler limitare la partecipazione perché in campo è arrivata Isabella Conti. Come risponde?

"Critiche frutto di pregiudizi e illazioni. Nessuno vuole fermare la candidata renziana. Anzi. Con il voto web volevamo allargare la platea. Ma hanno fatto di tutto per restringerla".

Si riferisce all’autenticazione solo via Spid?

"La coalizione di Bologna ha agito in modo opposto rispetto alle critiche sollevate inizialmente. Se il meccanismo online non convinceva i dem locali perché non in grado di coinvolgere gli elettori, perché poi hanno fatto il contrario permettendo di votare solo a chi ha lo Spid?".

Alla fine, comunque, la decisione è stata presa all’unanimità, con una Direzione Pd compatta dopo l’opera di cucitura del segretario provinciale dem, Tosiani....

"Tosiani, infatti, ha lavorato bene e il Pd locale con la coalizione ha fatto quanto era nelle sue possibilità. Rispetto la scelta, ma è indubbio che utilizzando come unica credenziale l’identità digitale si taglia fuori una parte di elettorato che, altrimenti, con un documento d’identità semplice, avrebbe potuto partecipare".

La Piattaforma non si userà neanche per la raccolta firme…

"Un’altra scelta che non capisco. Perché utilizzare un metodo superato utilizzando moduli firmati via mail? In questo caso la trasparenza tanto sbandierata non sarebbe stata maggiormente garantita utilizzando il nostro sistema online? Non è per far polemica, ma così facendo si fa un vero passo indietro. E, soprattutto, non mi pare coerente con le critiche poste in precedenza".

C’è, però, un tema: si voterà il 20 giugno, quando saranno riaperte piscine, palestre, ristoranti al chiuso...

"Ma se l’indice Rt risale? Puntare sul voto online è stata una scelta legata all’emergenza pandemica. In caso di aumento dei contagi, resta il voto solo con Spid. E per modificarlo, servirà un ulteriore passaggio in Direzione e al tavolo di coalizione. Per questo avevamo pensato a un regolamento dalle maglie larghe".

Lei e Boccia, responsabile Enti Locali, avete più volte ribadito: regole uguali dappertutto. In realtà città che vai, regole che trovi.

"Dappertutto si utilizza la modalità mista. Poi c’è chi utilizza di più, chi di meno, la Piattaforma ‘Partecipa’. Bologna ha scelto di limitarne le potenzialità".

Torino fa anche peggio: non la città proprio nel suo regolamento.

"In realtà stasera (ieri sera, ndr) hanno discusso di utilizzarla anche per la raccolta firme".

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