ZOE PEDERZINI
Cronaca

Primario ucciso da un tumore: folli insulti dal popolo No-vax

Bologna, Gabriele Molteni è morto a 45 anni: nel 2020 si era battuto per la profilassi contro il Covid. Ora sui social fioccano attacchi inaccettabili: “Della sua fine non ci interessa proprio nulla”

Gabriele Molteoni, primario di Otorinolangoiatria del Policlinico Sant’Orsola di Bologna: aveva 45 anni. Nel riquadro il post che scrisse nel 2020, in difesa dei vaccini

Gabriele Molteoni, primario di Otorinolangoiatria del Policlinico Sant’Orsola di Bologna: aveva 45 anni. Nel riquadro il post che scrisse nel 2020, in difesa dei vaccini

Bologna, 25 giugno 2025 – Una storia doppiamente tragica quella che arriva da Bologna dove alcuni utenti social contro i vaccini si sono scatenati su Facebook infangando la memoria di Gabriele Molteni, il medico prematuramente scomparso all’età di 45 anni, ucciso da una malattia.

Nelle prime ore della giornata di ieri, infatti, non appena si è sparsa la drammatica notizia che un tumore, in un anno e mezzo, si è portato via il primario di Otorinolaringoiatria del Policlinico Sant’Orsola Malpighi una cerchia di No-Vax si è scatenata con commenti che hanno lasciato senza parole e che hanno acuito un dramma già immane. La pagina Facebook ‘Libertatem Servare’ supera ogni più normale regola di buongusto. E scrive, senza mezzi termini: “Possiamo dirlo che della morte di Gabriele Molteni non ce ne frega nulla? Che esca di scena un odiatore seriale, un medico che pensa di disporre della vita e del corpo degli altri, non può che far bene al mondo intero. Caro Molteni, adesso puoi vaccinare in massa i dannati dell’inferno. Avrai lavoro per l’eternità. E credo che ne troverai tanti già vaccinati”.

Rincara la dose di questa triste vicenda un altro leone da tastiera: “Il karma lo ha aspettato e lo ha travolto a 45 anni”, e ancora: “I deficienti salutano il grande ‘ficiente’”.

Premettendo che mai dovrebbe esistere un mondo virtuale in cui si può scatenare una valanga d’odio social come accaduto in questo caso bisogna fare un passo indietro al 2020 per capire, anche se capire sembra impossibile, perché Molteni fosse così inviso alla categoria No-Vax.

Alla base di tutto ci sarebbe un post che il primario pubblicò sulla propria pagina Facebook il 27 dicembre 2020, allora giornata della vaccinazione anti Covid 19. Il medico, riportando la locandina dell’iniziativa, scrisse: “Con poco meno di 2 milioni di morti nel mondo e più di 70.000 solo in Italia, il vaccino è l’unica arma che abbiamo. La sua efficacia può essere verificata solo con una vaccinazione di massa. Non ci sono alternative. Chi non vuole vaccinarsi è un deficiente. Nonché un potenziale untore. Chi non si vaccina ha sulla coscienza potenziali morti di Covid. Magari un genitore, un convivente o un amico”.

Parole da uomo di scienza che, però, lo hanno subito messo, già allora, nel mirino di tutti coloro che non erano dell’idea di vaccinarsi.

Gente che, ieri, appresa la notizia del prematuro decesso di Molteni, ha creduto giusto ingiuriare la sua memoria, senza pensarci due volte, nascondendosi dietro schermo e tastiera. Molteni, che lascia la moglie e un figlio, era stato allievo di Livio Presutti che gli aveva lasciato il testimone quando è andato in pensione due anni fa. Nato a Sassuolo (Modena), il professor Molteni si era laureato in Medicina e chirurgia e poi specializzato in Otorinolaringoiatria in Unimore. Tutto il mondo sanitario dell’Emilia.Romagna, e non solo dell’Emilia-Romagna, si è stretto attorno alla famiglia di Molteni.

Ora resta da capire se, dopo questi violenti e inaccettabili attacchi sui social, ci saranno azioni giudiziarie nei confronti di questi odiatori da tastiera. Gli screenshoot dei feroci attacchi a Molteni sono stati visionati dalle forze dell’ordine